Salvare il Superbonus?

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Salvare il Superbonus?

Salvare il Superbonus?

07 Dicembre 2022

Il signor Malavasi ha ristrutturato il suo casale a pochi chilometri da Venezia grazie al Superbonus. La detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi per l’efficienza energetica, il consolidamento statico, la riduzione del rischio sismico degli edifici. La storia di Malavasi l’ha raccontata Report su Rai3. Una storia a lieto fine, almeno apparentemente.

Casa senza termosifoni, senza riscaldamento a pavimento o a soffitto. Malavasi si scalda con l’aria che esce o che entra da dei bocchettoni. Sul tetto, i pannelli fotovoltaici. Il bilancio per la spesa energetica è quasi a zero euro. Ma quanti sono gli italiani in grado di permettersi investimenti per ristrutturazioni all’avanguardia come questa? A vedere i dati, non sono proprio la maggioranza.

Superbonus e proroghe

Al momento non è chiaro se il Superbonus verrà prorogato o, probabilmente, ridimensionato, dal 110 al 90 per cento. Né dovrebbe esserci un ampliamento dei termini per la presentazione delle Cilas, il modello unificato e standardizzato per semplificare gli adempimenti e accedere alle agevolazioni.

Certo, c’è una forte pressione affinché il provvedimento venga prorogato. Secondo il Cresme, ci sono stati 106 miliardi di costruzioni aggiuntive nel periodo 2020-2022 rispetto all’anno pre-Covid, il 2019. Gli investimenti nel Superbonus 110% hanno rappresentato il 22% della crescita totale del Pil italiano nel 2022. Sono dati importanti. L’impatto sull’occupazione è di quasi 600 mila posti di lavoro, oltre la metà nel settore edilizio, un settore fondamentale per l’economia.

Un capitolo a parte sono le frodi. 6 miliardi di euro quelle stimate. Finti lavori, cessioni seriali. Professionisti che hanno adottato schemi illeciti. Nullatenenti che comprano e vendono crediti a ripetizione, per eludere i controlli. Condotte che il Decreto Antifrodi del 2021 ha cercato di contrastare. L’ecobonus e il bonus facciate rappresentano l’80% delle frodi.

Un nuovo piano di edilizia popolare

Si potrebbe anche discutere e lo faremo delle società di comodo, dei crediti incagliati, dei risultati concreti sulla rigenerazionale ambientale. Ma quali prospettive ci sono per il Superbonus? Sempre secondo il Cresme, l’edilizia si prepara a entrare in una nuova fase. Dalla riqualificazione abitativa, trascinata da strumenti come il Superbonus, al lavoro sulle opere pubbliche. La vera sfida potrebbe essere proprio questa.

Legare l’utilizzo del bonus agli investimenti infrastrutturali trainati dal Pnrr. Per esempio nell’edilizia popolare, prima ancora che in quella privata. Il Superbonus potrebbe diventare, doveva essere, uno strumento nelle mani delle grandi aziende e delle amministrazioni locali per la rigenerazione urbana delle periferie delle grandi città. Housing sociale, nuovi piani di edilizia popolare, per un ‘New Deal’ dell’edilizia.

Questo tipo di proposte è stata avanzata dagli architetti italiani in queste ore al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Utilizzare il Superbonus legando le politiche energetiche con i progetti di rigenerazione urbana. Un meccanismo premiale, con la conseguente gradazione delle agevolazioni, oltre allo sblocco dei crediti e allo stop delle continue modifiche alle normative. Ne riparleremo.