Scuola, da Rovigo a Latina qualcuno spieghi a Littizzetto l’effetto copycat

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Scuola, da Rovigo a Latina qualcuno spieghi a Littizzetto l’effetto copycat

Scuola, da Rovigo a Latina qualcuno spieghi a Littizzetto l’effetto copycat

22 Gennaio 2023

Qualcuno spieghi alla Littizzetto cos’è l’effetto copycat. La comica e conduttrice televisiva ha dato della “debole” e “non empatica” alla professoressa di Rovigo colpita da una raffica di pallini sparata da uno studente. Mentre alcuni compagni filmavano la scena per spammare il tutto sui social. La querela della insegnante, nonostante il ricorso di una delle famiglie, però sembra aver ottenuto il suo effetto.

Littizzetto? La prof di Rovigo ha fatto bene a querelare

“Tra qualche giorno, si attende l’invio di una lettera” di scuse alla professoressa, “che potrebbe essere firmata da tutti i ragazzi della classe,” scrive il Corriere. Mentre martedì 24, la preside della scuola è attesa a Roma dal ministro Valditara a Roma. Intanto emergono nuove storie che mostrano che bisogna rafforzare la sicurezza nelle classi e intervenire non solo sugli studenti violenti ma anche sulle famiglie.

A Latina, studenti hanno colpito con una cartella una docente supplente. Con l’obiettivo di riprendere la scena e diffonderla sui social. Gli studenti secondo il Messaggero avrebbero anche minacciato la insegnante, invitandola a non denunciare il fatto essendo, appunto, supplente. È l’effetto copycat: i bulli si fomentano a vicenda, attraverso i social, per affermare il proprio narcisismo.

Da Rovigo a Latina e Ferrara

Viene da chiedersi cosa possano pensare gli autori di questi gesti ascoltando un personaggio televisivo come Littizzetto definire “debole” il personale docente. “L’istituzione scolastica deve ritrovare la giusta dimensione. Esaltando la propria autorità di tutela nei confronti di chiunque ponga in essere atteggiamenti aggressivi e violenti,” commenta l’Ugl.

A Ferrara, il patrigno di una ragazza ripresa da un insegnate durante una lite, ha atteso il docente fuori dalla scuola. Colpendolo con un pugno al volto. Studenti, famiglie, cyberbullismo. “Quando uno studente spara ad un insegnante non ci sono se e non ci sono ma. Educhiamo al rispetto sempre e comunque”. Ha scritto ieri su Twitter il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.

Il ministro ha confermato la circolare sullo stop agli smartphone in classe, “consentiti solo per finalità didattiche”.