Sindrome di Calimero: Orsini e “Dibba” fanno le vittime ma riempiono i talk show

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Sindrome di Calimero: Orsini e “Dibba” fanno le vittime ma riempiono i talk show

Sindrome di Calimero: Orsini e “Dibba” fanno le vittime ma riempiono i talk show

13 Ottobre 2022

Ci siamo cuccati Alessandro Orsini in televisione per mesi, ospite fisso di Cartabianca, il talk show di Rai condotto da Bianca Berlinguer. Ospite sporadico di altre trasmissioni, scrive tutti i giorni su un giornale con tiratura nazionale. Alessandro Di Battista, ex agitatore di folle grillino e interessato a visitare tante dittature del mondo, è tutte le settimane a Di Martedì, un altro talk show stavolta su La7. Cos’hanno in comune? Ovviamente, la sindrome di Calimero: il vittimismo dei (presunti) pacifisti.

Sul canale Twitch di Dibba si sono trovati per fare una diretta e spiegare che “Non se ne più, in Italia qualsiasi pensiero critico dissimile da quello dominante viene delegittimato. Facciamo controinformazione”. Ce li troviamo ovunque ci giriamo, ma si sentono tacitati da una specie di dittatura democratica. Scusate, Orsini e Dibba, se siamo al fianco di una democrazia nel momento in cui è invasa da una dittatura.

Al di là delle solite fake news sui “neonazisti Ucraini”, la sedicente “repubblica del Donbass” e la Russia che “combatte con due mani dietro la schiena”, il punto peggiore non è nemmeno questo. “Una manifestazione sotto l’ambasciata russa – attacca Orsini – sarebbe per la guerra e non per la pace. Non ha niente a che vedere con la cultura della pace vomitare odio contro un’ambasciata né accerchiarla con migliaia di manifestanti. Vorrei urlare tutto il mio disappunto per questa idea folle”, inveisce il presunto intellettuale da saloon.

Invece, la manifestazione ci sarà perché è una questione di civiltà e si svolgerà oggi alle 18.30 a Roma, a Castro Pretorio. Questa idea smidollata per cui “la pace” è più importante delle condizioni con cui ci si arriva deve essere smentita. Una “pace” imposta da una dittatura che ha organizzato uno sterminio di massa, condito di deportazioni e stupri di minori nonché di stragi di civili, non è auspicabile. Punto. E non c’è libello vittimista di Nico Piro, altro pacifista ingenuo o putinista ambiguo che ha approfittato della “dittatura bellicista” per farsi pubblicare, che tenga.

Non possiamo cedere al relativismo che ha permesso ad Avvenire di scrivere in prima pagina che Zelensky è nel “partito della guerra”. Chi altri c’era nella lista dei cattivi? Kadyrov, leader ceceno vicinissimo a Putin e noto per i suoi crimini di guerra, e Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner. Parliamo di un’organizzazione paramilitare russa che si mobilita nelle guerre di tutto il globo per fare gli interessi di Putin. Com’è anche solo pensabili di accomunare il presidente democraticamente eletto di una democrazia attaccata da un dittatore sanguinario a due tizi che verranno sicuramente condannati nel prossimo processo di Norimberga? Zavzhdy Slava Ukraini!