Sorprende che il ministro Lavrov si sorprenda
18 Gennaio 2023
Il ministro Lavrov somiglia sempre di più a una tragica macchietta. Come quel portavoce di Saddam Hussein che continuava a ripetere tutto a posto ragazzi mentre gli americani abbattevano la statua del rais a Baghdad.
Nella sua ultima conferenza stampa, Lavrov sembra sgomento. Non può più venire a farsi una bevuta, un po’ di shopping in Italia. Nessuno che gli dà più pacche amichevoli sulla spalla. Gli amici di una volta tutti spariti dalla circolazione. Non ne parliamo poi dell’Occidente.
Una potenza di medio livello come la Russia pensava di continuare a fare il bello e il cattivo tempo nella comunità internazionale. Invece adesso si scopre che la pazienza delle democrazie è finita. Sembra sgomento, il ministro Lavrov. La pazienza degli occidentali è finita con Mosca e pure con la Cina.
Così, il ministro prova a salvarsi in corner, ripetendo che il suo Paese è pronto a negoziare anche subito. Se solo il Cremlino la smettesse di centrare palazzi abitati da civili in Ucraina ammazzando ragazze di quindici anni. Visto che sul terreno proprio non riesce ad avanzare.
Ma lui, l’abile astuto stratega, il grande negoziatore, con gli ucraini non ci vuole avere niente a che fare. Sembra uno studentello di scuola media un po’ offeso quando lo mettono dietro la lavagna, il ministro Lavrov. Proprio non si capacita che la ricreazione è finita. Per lui e il resto della cricca di Mosca.
“Non vedo il popolo italiano come avente interesse a creare nuove barriere, rompere i legami, erigere un nuovo muro”, conclude Lavrov. “Quindi spero che…”. Un invito al dialogo? Dovrà sforzarsi un po’ di più, se sta chiedendo un lasciapassare.
Mentre intorno a lui un regime fatto di terrore e bugie crolla un pezzo alla volta.