Sostenibilità, l’Italia è in ritardo e le diseguaglianze aumentano

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Sostenibilità, l’Italia è in ritardo e le diseguaglianze aumentano

Sostenibilità, l’Italia è in ritardo e le diseguaglianze aumentano

05 Ottobre 2022

Pandemia e guerra in Ucraina hanno ritardato prima e impantanato poi la possibile accelerazione italiana sul raggiungimento degli Obiettivi di sostenibilità promossi dall’Onu.

A scattare una fotografia delle politiche e dei risultati raggiunti sul tema della sostenibilità nel nostro Paese è il Rapporto annuale dell’ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, presentato ieri nel corso del Festival dello Sviluppo Sostenibile

L’Italia è in ritardo e deve darsi una mossa. E’ vero, come riconosce anche la ricerca, che il modello dominante era già in crisi e i due grandi choc globali, rappresentati da pandemia e guerra in Ucraina, non hanno fatto altro che contribuire ad aggravare uno scenario in cui aumentano le diseguaglianze sociali e si aggrava l’impatto ambientale. Però adesso è necessario che l’Italia faccia la sua parte. 

Nel nostro Paese, infatti, dal 2019 al 2021 sono continuate ad aumentare le diseguaglianze di reddito, è emerso un incremento nelle difficoltà del sistema sanitario, mentre sono arretrati gli indicatori ambientali, in particolare quelli relativi al consumo del suolo e alla gestione delle risorse idriche.

Lo stallo italiano sul raggiungimento degli obiettivi Onu in materia di sostenibilità si legge nei numeri: aumento dello 0,4% dell’indice di disuguaglianza del reddito disponibile fatto registrare in Italia tra il 2019 e il 2021; il livello di povertà assoluta in Italia nel 2021 è del 9,4%, in aumento di 1,7 punti percentuali rispetto al 2019. Inoltre l’Italia ha solo l’1,7% di quota di acque marine territoriali protette, rispetto all’obiettivo europeo che è del 30%. 

Come uscire dal pantano, quindi? L’ASviS lancia una proposta in dieci idee realizzabili per dare forma e sostanza a un’Italia più sostenibile, coesa, giusta. Un insieme di progetti e interventi da realizzare nella prossima legislatura, tra cui rendere più sostenibili ed equi i territori agendo sulle differenze tra le diverse aree del nostro Paese, assicurare coerenza delle politiche di sviluppo sostenibile, realizzare una giusta transizione ecologica.