
Space Economy, l’Europa e l’Italia ci sono

28 Novembre 2022
La corsa allo spazio non è una storia da guerra fredda e l’Unione Europea non vuole essere spettatrice. Al giorno d’oggi, la prosperità economica e la sicurezza del Continente passano sempre di più da una connettività resiliente, sicura e indipendenti da paesi terzi. Ecco spiegato il recente investimento nel sistema di comunicazione commerciale che permetterà di colmare importanti lacune nella Space Economy, oltre che nei settori della sicurezza e delle telecomunicazioni. In questo modo, l’UE proverà a non restar indietro agli Stati Uniti e, soprattutto, a Cina e Russia.
L’investimento dell’UE
La Commissione Europea, da qui al 2027, contribuirà con 2,4 miliardi di euro alla creazione della rete satellitare. I finanziamenti proverranno dai vecchi e dai nuovi programmi spaziali europei. La maggior parte del contributo, ovvero i restanti 3,6 miliardi di euro, saranno a carico del settore privato. Le principali società coinvolte includono Eutelsat e OneWeb, due importanti società spaziali che hanno siglato un memorandum d’intesa a luglio al fine di creare un importante fornitore di banda larga satellitare.
Così facendo, sarà possibile posizionare i satelliti in “Orbita Geostazionaria” e in “Orbita terrestre bassa”. La prima è funzionale alle telecomunicazioni, la seconda, invece, è la regione più trafficata dell’universo: è dove transitano i viaggi spaziali umani. Le fasi di progettazione, sviluppo e distribuzione dei satelliti inizieranno nel 2023. Tra il 2025 e il 2027, si prevede di costruirne e lanciarne in orbita 170. Per la crittografia quantistica, invece, i tempi sono più dilatati, serve aspettare il 2028.
La versione del ministro Urso sulla Space Economy
“Possiamo svolgere ancora un ruolo da protagonista con una rinnovata partnership con altri attori europei, come quella che emerge dal documento trilaterale che abbiamo sottoscritto con i colleghi francesi e tedeschi”, ha dichiarato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in un’intervista al Corriere della Sera. “Quando sembrava che le trattative si impantanassero nella palude delle cifre, l’incontro con Le Maire ha sbloccato la situazione. Si è preso atto che per l’Italia è importante conservare la possibilità di poter accedere autonomamente allo spazio”, ha spiegato.
“È importante collaborare all’interno dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in modo da massimizzare la possibilità di avere tecnologie di altissimo livello minimizzando anche i rischi, e ovviamente i costi. Questo si può fare – ha argomentato Urso – solo rafforzando appunto la cooperazione industriale, già in atto con i francesi in particolar modo con Ariane Espace”. Il ministro ha aggiunto anche che investire nella Space Economy “significa garantire una filiera industriale di assoluta eccellenza per l’Italia fatta di grandi imprese player mondiali e di una miriade di Pmi”.