Spatriati di Mario Desiati vince il Premio Strega 2022

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Spatriati di Mario Desiati vince il Premio Strega 2022

Spatriati di Mario Desiati vince il Premio Strega 2022

11 Luglio 2022

Siamo giunti alla fine di questa 76esima edizione del Premio Strega, che ha visto trionfare Mario Desiati. Una vittoria annunciata già da quando, in occasione della presentazione della cinquina (che quest’anno è stata una settina), il romanzo dello scrittore pugliese, Spatriati, si era attestato al primo posto con i suoi 244 voti, superando di ben 66 voti il secondo classificato, l’abruzzese Piersanti con Quel maledetto Vronskji.

Spatriati è il romanzo di una generazione sradicata, costretta ad allontanarsi prima di poter tornare al punto di partenza. Spatriati, appunto, senza una patria, erranti.

Mario Desiati, classe 1977, è lui stesso uno spatriato: nato a Bari, cresciuto a Taranto, trasferitosi a Roma, a Berlino e poi di nuovo a Roma. Prima dell’esordio nel mondo letterario si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Bari e si occupa di cronaca politica e sportiva per il Corriere della Valle d’Itria, divenendo poi, col trasloco a Roma, caporedattore della rivista Nuovi Argomenti e redattore junior per l’Arnoldo Mondadori Editore, passando per la redazione di Fandango. Spatriati è il suo ultimo romanzo, pubblicato per Einaudi, e non si può non leggerlo senza intuire una certa matrice autobiografica.

È la storia di Francesco e Claudia, che si incontrano fra i banchi di scuola. Un incontro, si direbbe, col più classico degli esordi, che sembrerebbe seguire le regole non scritte del più cantato dei sentimenti. Per lo meno, così pare. Eppure non è un sentimento di facile interpretazione: i due scoprono che il padre di lei e la madre di lui hanno una relazione clandestina.
Questa scoperta, che li ha portati a condividere un comune destino, non fa che avvicinarli ancora di più, nonostante le profonde differenze caratteriali che distinguono i due ragazzi: da un lato Claudia, indipendente e sfuggente, dall’altra Francesco, accondiscendente e a tratti conservatore nel suo legame con la terra e le sue tradizioni.
Da Martinafranca, Claudia si trasferisce a Londra, poi a Milano e poi a Berlino, ma sembra che il legame indissolubile con Francesco non possa essere cancellato dai chilometri. Lui, infatti, la raggiunge nella capitale tedesca.
Claudia ha per Francesco un ruolo determinante nella formazione del ragazzo poiché, complice la dromomania della ragazza, continua a spingerlo fuori dalla zona di comfort: lontano dalla famiglia, lontano dalla parrocchia, lontano dalla sua lingua madre, in una serie di salti nel vuoto e nell’incertezza, ma anche alla scoperta di qualcosa di alieno, letteralmente di straniero. Tutti sentimenti con i quali Claudia sembra sentirsi perfettamente a suo agio, ma che invece gettano Francesco in uno stato d’angoscia.
Berlino assume le sembianze del luogo giusto per liberarsi, finalmente, di costruirsi un nuovo io da zero.

Ecco chi sono dunque gli spatriati, le anime inquiete che valicano confini senza mai riuscire del tutto a lasciarsi alle spalle quella che noi tutti chiamiamo, genericamente, casa. Quella casa (l’appartenenza, le radici) che ricerchiamo spasmodicamente quando siamo via e che rifuggiamo quando, alla fine di un lungo viaggio, vi si fa ritorno. Francesco è, di fatto, per Claudia la casa lontano da casa, e viceversa.

La compresenza dell’italiano e del tedesco è una componente linguistica che non può non essere notata dal lettore, scorrendo le pagine di questo romanzo e leggendo i nomi dei capitoli che lo compongono. O meglio, del tedesco e del dialetto, e la precisazione non è da poco: il dialetto, dopotutto, altro non è che un tratto distintivo, che unisce i parlanti esuli e che ricorda loro da dove vengono. Spatriato, che verosimilmente dà il titolo al libro, è un calco dal dialetto pugliese, e ben riassume tutti questi concetti. Un tema estremamente contemporaneo e generazionale, quello proposto da Desiati in questo romanzo. Delle sensazioni che molti giovani italiani provano quando, per i motivi più svariati, lasciano la loro terra, volenti o nolenti.

Non resta che addentrarsi in questo bellissimo romanzo, giusto in tempo per la bella stagione!