Stem, Tech e sostenibili: “mancarono” i laureati, non il lavoro!

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Stem, Tech e sostenibili: “mancarono” i laureati, non il lavoro!

Stem, Tech e sostenibili: “mancarono” i laureati, non il lavoro!

26 Luglio 2022

Laureati, dove siete? L’osservatorio Excelsior di Unioncamere – Anpal lancia un nuovo segnale preoccupante in materia di connessione tra mondo universitario e sistema produttivo. Tra il 2022 e il 2026, si prevede un fabbisogno occupazionale complessivo pari a 4,1 milioni di lavoratori (2,8 milioni dei quali da sostituire in virtù del naturale turnover). Di questi, due terzi riguardano profili in possesso del titolo universitario o del diploma. Ma, già oggi, è la stima di Unioncamere, mancano all’appello 470 mila lavoratori, tra laureati e diplomati. Introvabili sul mercato, irreperibili per le aziende. 

 

Tra il 2022 e il 2026, guardando al solo dato inerente i profili laureati, la richiesta sarà pari a 250mila unità. La pubblica amministrazione è destinata a fare la parte del leone, assorbendo il 68% della richiesta di lavoratori con titolo di laurea.  

 

Per indirizzare e sviluppare i percorsi di transizione digitale ed ecologica, il mercato del lavoro si orienterà sempre di più verso profili altamente specializzati, come per esempio gli ingegneri robotici ed esperti di internet of things ed intelligenza artificiale. In materia di sostenibilità, anche le figure caratterizzate da competenze trasversali, saranno particolarmente richieste. A mancare però saranno ben 54 mila laureati l’anno, di cui 22 mila solo nei diversi ambiti delle Stem.

Una carenza che non può che chiamare in causa il sistema dell’offerta universitaria. In questi anni, la formazione accademica non si è riorientata verso la direzione dei profili più richiesti da un mercato del lavoro che sta attraversando la rivoluzione dell’industria 4.0 e non riesce a soddisfare le esigenze occupazionali delle imprese. 

Oggi, la necessità di cambiare marcia e puntare maggiormente sulle Stem, a partire dall’educazione, è ancora più urgente: il Pnrr, la transizione ecologica, i processi di digitalizzazione stanno trasformando le esigenze delle imprese che, però, non trovano sul mercato i profili e le competenze necessarie a rendere il sistema produttivo e industriale italiano più competitivo e tecnologico.