Sul clima il ministro Orlando dimentica la bolla green

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Sul clima il ministro Orlando dimentica la bolla green

Sul clima il ministro Orlando dimentica la bolla green

22 Agosto 2022

Il ministro Orlando usa gli eventi meteo che hanno colpito il nostro Paese per attaccare la “destra negazionista” sul clima. Orlando su Facebook parla dei “gravi effetti dei cambiamenti climatici” auspicando che la transizione ecologica avvenga rapidamente “per limitare il suo impatto sull’ecosistema, sulla società e sulla economia italiana”.

Che i cambiamenti climatici ci siano e ci sono sempre stati non c’è dubbio, usarli per fare campagna elettorale invece lascia molto perplessi. La sinistra da anni si presenta come la vestale dell’ambientalismo. Plaude alle suffragette globali del radicalismo anticapitalista, nella convinzione che i cambiamenti climatici siano una conseguenza del modello di sviluppo economico che abbiamo.

I limiti dell’ambientalismo ideologico

Accusa gli altri di ‘negazionismo’ per torcere la scienza a favore della propria agenda politica. Con il ministro Orlando dunque il piano della discussione non può essere quello del cambio di paradigma scientifico o del conflitto di interpretazioni, ma è un ordine del discorso meramente ideologico. In questo senso, verrebbe da chiedere al ministro un giudizio sulla bolla green esplosa con la invasione russa della Ucraina.

Da anni, perlomeno da Barack Obama in avanti, la sinistra ci ha raccontato che la transizione sarebbe avvenuto un modo indolore e che le fonti rinnovabili, l’energia pulita avrebbe preso il posto di quelle fossili. La dipendenza europea dal criminale di guerra del Cremlino e da altri regimi illiberali dimostra la vacuità di quelle illusioni. La conseguenza diretta di questa bolla green è stato il blocco di qualsiasi soluzione alternativa.

Il partito del NO

La sinistra e i grillini dicono no al nucleare, no ai termocombustori che trasformano rifiuti in energia, no all’innovazione applicata alle tecnologie estrattive, si pensi all’offshore. Chi accusa di negazionismo, in realtà nega lui stesso la realtà. Opponendole una visione dall’alto che si illude di governare la natura e il suo rapporto con lo sviluppo economico a colpi di leggi, norme e burocrazia.

In questo modo non si tiene neppure conto dell’ambientalismo di mercato, ovvero del ruolo che possono svolgere le grandi aziende e le start up più innovative nella transizione ecologica. Negli Usa di recente gli scienziati hanno applicato la microrobotica all’analisi del comportamento delle formiche per studiare i meccanismi dell’apprendimento.

Difendere l’interesse nazionale

Un uso intelligente dell’ambiente attraverso lo sviluppo tecnologico permette all’uomo di comprendere l’ecosistema di cui fa parte per conservarlo. Un approccio determinato dalla crescita economica e dagli investimenti. Ma siamo in campagna elettorale. L’obiettivo è colpire gli avversari politici.

Senza capire che la transizione ecologica o la si fa tutti insieme condividendo il modello di sviluppo che abbiamo o diventa pura comunicazione ideologica. La sinistra continua a usare l’ambiente per coprire il suo vuoto ideale. Ma questa non è scienza e neppure interesse nazionale.