Sul nucleare sono in troppi a chiacchierare senza sapere di che si parla
27 Maggio 2008
Umiltà: questa parola sembra ormai scomparsa dal dizionario di molta gente e , quello che è grave , di molta gente di peso.
Il ministro Scajola ha detto : bisogna tornare al nucleare . E di nuovo è scoppiata la bagarre. Si sente dire di tutto : il nucleare inquina; il nucleare ha costi intollerabili; il nucleare è una scelta ideologica; oppure: facciamo subito il nucleare e usciamo dalla dipendenza petrolifera; ormai il nucleare è arcisicuro; contro il nucleare c’è solo ignoranza. Ora sembra invece che l’ignoranza sia generalizzata. Le centrali termonucleari da sempre sono apparati tecnologici di grande complessità. Nacquero sull’onda progressista della lotta contro l’atomo bellico e si svilupparono, dando risultati eccellenti, sia da un punto di vista economico, che da quello delle grandi ricadute sull’innovazione tecnologica. Discutere attorno ai loro contenuti, alla loro organizzazione e alle loro ricadute , senza essere del mestiere, è come voler discutere su contenuti, organizzazione e ricadute di un’operazione chirurgica di trapianto di cuore.
Culturalmente il ’68 significò tra l’altro la lotta alla “delega”; niente doveva più essere delegato; tutto doveva essere deciso direttamente dalle… masse. Questa operazione si concluse nel trionfo dell’ignoranza e in un forte indebolimento della democrazia. Bisogna saper delegare: dalla delega nascono Parlamenti e democrazie. Dalla non delega nascono anarchie e dittature.
Quindi umilmente dobbiamo chiedere a coloro che deleghiamo a studiare e approfondire questi problemi, progetti e soluzioni, con risultati dimostrabili in tutti i loro aspetti.
Apriamo giornali e TV, ascoltiamo trasmissioni radiofoniche, e troviamo autorevoli personaggi che snocciolano centrali “nucleari” di terza e quarta generazione, noccioli, rifiuti radioattivi, cicli di combustibile e così via. Ma siamo sicuri che sappiano che cosa è una centrale di prima o seconda generazione? A un suo antagonista politico che pretendeva di discutere cose economiche un po’ complesse con lui in TV, Giulio Tremonti chiese: ma tu sai che cosa è il PIL? Quello tergiversò : e Tremonti, con cattiveria accademica, giustamente ripetè , a ritornello: ma tu sai cosa è il PIL ?
Nel nucleare siamo tornati agli italiani che fanno le squadre di calcio: tutti sanno tutto; e ognuno ha la sua verità, la sua strategia, sognata fideisticamente e discussa al bar. E molti capi, politici e non, stanno al bar, a discernere su questioni raffinate ed accademiche. Non vogliamo fare nomi e dare riferimenti concreti letti o uditi in questi giorni, per non voler deridere o compiangere illustri personaggi.
Già quando fu fatto il referendum sul nucleare, fu compiuto un atto di prevaricazione democratica totale: furono chiamati milioni di cittadini a decidere su questioni, i cui contenuti erano a loro del tutto ignoti, presentandoli con falsità elementare. Ora si comincia a percorrere la stessa strada. Umiltà, per favore! E fatti concreti, non bugie, strumentali a questa o quella tesi. Il Ministro Scajola ha espresso un’opinione, una tesi e ha preso un impegno; faccia verificare la fattibilità e le implicazioni della sua tesi; deleghi studi e progetti operativi ai chirurghi del settore; e poi discuta, sapendo ascoltare da un lato e sapendo anche mandare a quel paese i presuntuosi e i bugiardi. Abbiamo già tutti i dati di base per poter far studiare con serietà e obbiettività il problema del nucleare, in Italia e in Europa. Un trapianto di cuore non è un’opinione: è una certezza scientifica, con implicazioni e conseguenze, positive e negative: lo decidono i chirurghi, una volta che i pazienti hanno spiegato i problemi e hanno delegato a loro la soluzione. Poi se vogliono morire, rifiutando qualsiasi delega, sono affari loro.
Si dirà che questa è tecnocrazia: forse. Ma, in questi casi, meglio la tecnocrazia della idiocrazia.
Nella società contemporanea ci sono mille nodi politici da sciogliere che richiedono profonde conoscenze tecniche, tecnologiche e scientifiche. E la politica delega normalmente le istruttorie per le “deliberazioni” a chi sa . E’ strano che per il nucleare invece siamo diventati tutti esperti …di terza o quarta generazione. Oppure si torna a quel dubbio atroce di tanti anni fa: che la lobby del petrolio continui una stupida battaglia contro le risorse tecnologiche, a cominciare da quelle nucleari?