TLC in crisi, dopo Vodafone ecco i tagli di British Telecom
19 Maggio 2023
Margherita Della Valle, CEO di Vodafone, lo scorso mese aveva annunciato un imponente piano di tagli: 11mila posti di lavoro in meno in tre anni. Ieri è arrivata da British Telecom una notizia analoga: 55mila posti di lavoro tagliati entro il 2030. Ma cosa sta succedendo nel settore delle tlc?
Le domande sulla Brexit
In primo luogo, è d’uopo sottolineare che ci sono diversi interrogativi aperti sullo stato del Regno Unito dopo la Brexit. Lo stesso Farage ha detto che, per com’è stata condotta dai Tory, è stata un fallimento. C’è più di un sospetto che il problema sia stato della Brexit in sé, più che dei conservatori. Tanto è vero che si inizia a parlare addirittura di rejoin. Ma è un’altra storia, perché le telco soffrono in tutto il continente.
I problemi strutturali delle tlc e l’UE
Il settore, infatti, “ha tra i più bassi rendimenti del capitale investito in Europa, accanto al più alto capitale richiesto di investimento”, ha spiegato Della Valle. Oltre alla normale concorrenza, infatti, le aziende devono far fronte a un settore iper-regolamentato e all’avanzata degli Ott. I cosiddetti Over-the-top, infatti, fanno affari d’oro grazie alle infrastrutture che pesano solo sui conti delle imprese del settore delle telecomunicazioni.
Infatti, ETNO e GSMA, rappresentando 160 operatori mobili, hanno sottoposto all’Unione Europea una proposta per contrastare questo fenomeno. Si tratta dell’introduzione di una norma che imponga alle big tech e agli Ott di compartecipare ai costi per il rollout del 5G e del braod-band in Europa.