Tonino non si è accorto che così fa aumentare l’apprezzamento per il Cav.

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Tonino non si è accorto che così fa aumentare l’apprezzamento per il Cav.

09 Luglio 2008

Quando il ministro Bossi, con la sua saggezza decisamente ruspante, esorta il presidente del Consiglio ad usare maggior prudenza al telefono sennò rischia di apparire “un po’ coglione”, non è che dica  cose poco condivise da gran parte dell’elettorato di destra, centro e sinistra.

 In un paese dove un discreto numero di magistrati passa il proprio tempo a guardare dai buchi della serratura e origliare alla ricerca di materiale da gettare nel ventilatore del guano tanto apprezzato dai giornalisti e perfino dai politici, una buona dose di diffidenza è d’obbligo per chiunque abbia le caratteristiche necessarie per essere sbattuto sulle pagine di un quotidiano e già che ci siamo anche in un’aula di tribunale. Che il Cavaliere abbia una entusiastica e sana ammirazione per le giovani donne, lo ha confermato perfino al G8 di Toyako  non riuscendo a trattenere baci e baci e ancora baci lanciati all’indirizzo di una gentile scolaresca che applaudiva gioiosamente i potenti della terra. Chissà, ci sarà perfino qualche codino nazionale che troverà il modo di bacchettare un gesto tanto spontaneo, carino quanto innocuo.

Finora gli attacchi piuttosto beceri del Tonino nazionale – bravissimo nell’imitazione del colonnello Tejero quando irrompe nella Cortes spagnola –   e il suo tentativo di fare apparire il governo come un luogo di perdizione a luci rosse abitato da sciocchi, hanno promosso la crescita dei sondaggi sempre più favorevoli per Berlusconi. Tra coloro che hanno seguito il polverone pruriginoso sollevato dai media, molti si saranno domandati che disastri avrebbero ricavato se le proprie telefonate extraconiugali un po’ osé fossero registrate e ascoltate durante le riunioni di condominio, le assemblee sindacali d’azienda  o  semplicemente nel bel mezzo del cenone di Natale.

Berlusconi è accusato di controllare l’informazione non solo dalla nota stampa di Bush ma soprattutto dal nuovo capo dell’opposizione, il leader dell’IdV . Sarà!

Lunedì sera la Rai, servizio pubblico, attraverso il suo tg1 ha dato largo spazio al deputato Di Pietro che,  mentre lanciava uno spottone della sua manifestazione di martedì contro il Presidente del Consiglio, coglieva l’occasione per accusare più volte lo stesso di svariate nefandezze, il tutto senza alcun cotradittorio o almeno qualche larvato invito alla moderazione.

Beh se è questo il modo di controllare i media diciamolo serenamente Prodi sapeva fare di meglio. 

 Infine una osservazione doverosa. Rainews 24 ha trasmesso in diretta la manifestazione dipietrista dove i soliti giustizialisti di sempre hanno parlato molto di manette, della loro sconfinata nostalgia per il governo Prodi e distribuiti insulti a tutti. Stranamente la telecamera ha inquadrato esclusivamente gli oratori sul palco. Forse perché gli applausi che i girotondini manettari levavano in Piazza Navona erano meno efficaci degli abilissimi sbandieratori comunisti capaci di oscurare dal video chi disapprovavano? In conclusione: demagogia, rancore e populismo a gogò.