
Toti: serve alleanza larga, solo lo spirito draghiano può salvare i partiti

25 Maggio 2022
Puntare ad un’alleanza larga anche dopo le elezioni. E’ questa l’indicazione che emerge da un’intervista che Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e leader di Italia al centro, ha rilasciato al Corriere della Sera.
“La politica – ha sottolineato Toti commentando le possibili fibrillazioni della maggioranza anche a caso balneari apparentemente risolto – ha messo Draghi a fare l’amministratore giudiziario del sistema, perché grazie all’intuizione di Sergio Mattarella e all’autorevolezza del personaggio nessuno ha potuto dire di no. Ma poi la politica in questi mesi non si è adoprata con costruttività per realizzare i presupposti della fine di questa legislatura e dell’inizio della prossima. Le coalizioni sono lacerate al loro interno, i partiti entrano in un anno elettorale in cui la visibilità diventa fondamentale per la loro sopravvivenza e la riduzione dei parlamentari non ha aiutato”.
“Partiti troppo divisi e il Rosatellum non va”
Sull’ipotesi di uno scenario che vede la politica arretrare di fronte alle emergenze, Toti spiega di essere “preoccupato, perché vedo i partiti totalmente indifferenti al tema della governabilità e quindi della legge elettorale. Capisco che l’argomento non appassioni il grande pubblico ma chi fa politica dovrebbe porsi qualche domanda”. Il governatore ligure pone l’accento sui risultati negativi causati al sistema politico dall’attuale legge elettorale, aprendo a una riflessione sul proporzionale. “E’ difficile fare finta che le due coalizioni così come sono oggi rappresentino la situazione del Paese. Basta vedere quello che sta succedendo a Roma su un banalissimo inceneritore o vedere che nel centrodestra non c’è una posizione comune sulla maggior parte degli argomenti strategici”. Dal Rosatellum al proporzionale potrebbe essere quindi la strada da percorrere? Secondo Toti, “se resta questa legge elettorale succederà una cosa molto semplice. Che dopo le elezioni le coalizioni in Parlamento, come è accaduto in questa legislatura, si sparpaglieranno e cercheranno equilibri diversi”.
Rimboccarsi le maniche per collaborare
Se il proporzionale non assicura la governabilità allora è il momento di andare oltre le divisioni e recuperare uno spirito che Toti definisce “draghiano”. “Veniamo da due anni di pandemia, c’è la guerra con tutto quello che comporta, bisognerebbe abbassare i toni della campagna elettorale – spiega -, trovare degli elementi comuni di sistema e magari costruire i presupposti di un’alleanza larga anche nella prossima legislatura, perché dobbiamo ultimare ancora il Pnrr e non sappiamo quanto continuerà la guerra” “Se non Draghi, che almeno il suo spirito sia pervasivo. I partiti dovrebbero rimboccarsi le maniche e riassumere una cultura di governo nel loro dna”, conclude Toti.