Tre domande a Salvini dopo il rivaffaday della Lega
01 Marzo 2015
di redazione
Visto dal Pincio che di barbari sognanti nei secoli dei secoli ne ha visti tanti salire sul palco e cascarci, il rivaffaday di Matteo No Euro è significativo. Per i numeri e per i contenuti. Che terranno la destra italiana lontana dal Governo del Paese per anni.
I numeri rispetto alle previsioni è meglio lasciarli perdere per non infierire. Una parte consistente dei manifestanti era fatta dai militanti della destra capitolina: viene da chiedersi cosa abbiano pensato leggendo striscioni del tipo “Milano Capitale, Roma da bruciare”.
I contenuti sono quelli avvelenati del Salvini di sempre: se entri in casa mia ti stendo, i campi Rom li spiano, contro le leggi sbagliate ribellarsi è giusto (dal Leoncavallo a Casa Pound il passo è breve). Il tutto condito da offese e volgarità contro gli avversari politici.
Allontanandosi da Piazza del Popolo, intanto la vita quotidiana continuava a scorrere con i problemi che conosciamo tutti. Questioni che i destinatari degli insulti leghisti stanno risolvendo non con gli slogan ma concretamente. Lavoro, sicurezza e immigrazione.
Lavoro. Salvini è sempre convinto che sul Jobs Act sia “difficile articolare un giudizio” ritenendolo “il nulla” e “il vuoto”? Se proprio non ci riesce, vuole che lo accompagniamo noi a spiegare a imprenditori e artigiani che pagheranno zero tasse per tre anni sui neoassunti? Se serve, disponibili a fare disegnini per qualche maglietta a tema.
Sicurezza. Ora che Salvini ha potuto giustamente e liberamente manifestare in piazza le sue idee, la Lega Nord si è decisa? Continuerà a votare mozioni contro la polizia come accadde lo scorso novembre scambiando le nostre forze dell’ordine per pericolosi picchiatori o finalmente in casa padana si è capito che in piazza gli agenti ci stanno per difendere i cittadini?
Immigrazione. Dopo essere uscita da Schengen, l’Italia accoglierà in mare gli immigrati che attraversano il Mediterraneo, dividendo i rifugiati dai clandestini sulle navi della Marina, al largo da Lampedusa, e riportando chi non può entrare nel nostro Paese sulle coste dalle quali erano partiti. Di grazia, a proteggere i nostri uomini impegnati nelle operazioni quando scenderanno da soli sul suolo libico sotto il tiro di predoni e terroristi, ci saranno i volontari con camicia bruna e camicia verde?