
Non solo Draghi: gli Usa premiano Descalzi e l’addio al gas russo

12 Maggio 2022
di Tiziano Rugi
Accanto alla consegna da parte dell’Atlantic Council, think tank di Washington, del premio “Distinguished Leadership Award” al presidente del consiglio italiano Mario Draghi, il premio per la “Business Leadership” è andato all’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi. Non è una coincidenza. È un segnale di come l’establishment negli Usa apprezzi il ruolo in prima linea dell’Italia nell’emancipazione energetica dell’Unione europea dal gas russo. Mentre Germania e Paesi dell’Est nicchiavano, Mario Draghi non ha mai messo per un istante in discussione quale fosse la posizione dell’Italia.
Il cambio di passo nella politica energetica nazionale è stato possibile proprio grazie all’attivismo dell’Eni nei Paesi produttori di gas africani. Algeria, Congo ed Egitto, ma anche in Azerbaijan e Qatar. A consegnare il premio a Descalzi è stato Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati Arabi Uniti e direttore generale della Adnoc, la società petrolifera della federazione. La conferma di quanto siano strategiche le estese relazioni professionali costruite nel tempo dall’Eni, che ci rendono più indipendenti di altri dai ricatti di Mosca.
Dagli incontri mondani a quelli istituzionali, il viaggio di Mario Draghi a Washington è stato un segnale di come gli Usa non chiedano solo sforzi e unità agli alleati, ma siano pronti a contribuire all’emancipazione energetica europea. Ci vorranno almeno un paio di anni per mettere a regime il lavoro fatto da Eni e governo in queste settimane. Perciò ogni nave di gas liquefatto in arrivo dagli Usa è un aiuto fondamentale. E un chiaro messaggio a Mosca: non potrà contare per molto tempo ancora della rete di protezione e di malaffare costruita intorno all’export di gas.