“Fini vuole distruggere ciò che gli elettori hanno deciso nelle urne”

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“Fini vuole distruggere ciò che gli elettori hanno deciso nelle urne”

“Fini vuole distruggere ciò che gli elettori hanno deciso nelle urne”

17 Novembre 2010

“Tutto si potrà dire e criticare di Berlusconi, ma non è giustificata questa volontà omicida di distruggere ciò che gli elettori avevano votato”. Iscritto all’MSI fin dal 1975, membro fondatore di AN e persino organizzatore del Congresso di Fiuggi, per anni Marco Zacchera è stato uno degli uomini di fiducia di Fini agli affari esteri ma oggi si dice sconcertato dalla crisi ufficializzata dall’addio dei fliellini al governo. A Verbania, cittadina piemontese sul Lago Maggiore, è riuscito per la prima volta in 64 anni a strappare al centrosinistra la poltrona da sindaco. Nonostante sia considerato uno degli “aennini” di ferro, nell’ultimo post del suo blog “Il Punto” Zacchera si sfoga nel web e non usa mezzi termini per distanziarsi dalle ultime mosse del presidente della Camera.

La gente mi ferma per strada chiedendomi cosa succeda a Roma ed io non posso che ripetere a tutti la stessa risposta : “Non lo so, non capisco”. Davvero non capisco il livore di certi attacchi a Berlusconi (come Bocchino giovedì sera a “Anno Zero”, ma forse non era lo stesso on. Bocchino che due anni fa si strusciava con il Cavaliere, pretendeva ed otteneva di essere co-capogruppo Pdl alla Camera per nomina berlusconiana e non certo per libero voto dei deputati…) così come il fatto che non si capisce la necessità di portare il paese alla crisi ed a probabili nuove elezioni su tematiche incomprensibili al 99% della gente e con il rischio che dopo il voto il Paese sia più ingovernabile di prima.

Tutto si potrà dire e criticare di Berlusconi, ma non è giustificata questa volontà omicida di distruggere ciò che gli elettori avevano votato. Né si può dire che il governo abbia fallito su alcuni temi importanti dove si sta lavorando credo decentemente, nonostante una situazione economica mondiale difficile ed una legge finanziaria – ora parzialmente corretta – che però tiene i conti in ordine. Per informazioni su cosa stia succedendo negli altri paesi d’Europa rivolgersi a Francia, Gran Bretagna, Spagna, Grecia ecc.ecc. Su questo tema certe dichiarazioni di Napolitano sembrano, come spesso accade, la fiera dell’ovvio e del cerchiobottismo.

Intanto – mentre furoreggiano i “terzi poli” e ipotetiche architetture di nuove alleanze – per ora non ho sentito nessuno esprimersi su un qualche aspetto concreto, pratico, credibile con proposte attuabili per una riforma economica e sociale che sappia affrontare meglio la crisi. Certo che se per un giorno speso ad affrontare questi problemi se ne impiegano tre a discutere di gossip è comunque difficile andare avanti.

Sia chiaro che non giustifico certe situazioni create da Berlusconi relative alla sua vita pubblica e privata, ma non capisco l’atteggiamento del Fli che solo 40 giorni fa ha votato la fiducia su di un programma di 5 punti e che adesso dice “stop” al governo senza che ci sia stato uno solo di questi punti sul quale vi siano dichiarate divergenze.

Qualcuno dice che dietro ci siano attente strategie per “salvare” il centro-destra ed affrontare meglio il post-Berlusconi. Vedremo, però intanto l’impressione è che, come la maionese, se gli ingredienti non si amalgamano alla fine si butta tutto nel lavandino. Vedremo appunto come finirà, mi resta solo “di dentro” una grande rabbia per vedere come rispondiamo male agli elettori che ci avevano dato la loro fiducia e soprattutto al “massacro umano” di quel mondo in cui sono cresciuto, quello che fu prima del MSI-DN e poi di Alleanza Nazionale.

Era un mondo umano pulito, emarginato ma in fondo rispettato, non di santi e non di eroi ma formato in gran parte da persone per bene che nell’impegno politico quotidiano realizzavano e impegnavano sé stessi rischiando di persona e senza pensare solo a vantaggi materiali, ma credendo veramente in quello che facevano.  Era il “mio” mondo che adesso non c’è più e l’unico modo di restare fedele al ricordo di chi ne faceva parte, credo sia continuare – per quanto mi riguarda almeno a livello della mia città – con lo stesso impegno e la stessa trasparenza.

Nessuno è senza colpa, tutti ne abbiamo, ma davvero non credevo che saremmo scesi a livello di così basse liti condominiali dando al Paese ed a chi ci guarda dall’estero uno spettacolo così miserevole. E questo vale come immagine collettiva della classe politica italiana, a qualsiasi partito appartenga.

Tratto da "Il Punto", il blog di Marco Zacchera.