Foibe, nessun revisionismo di Stato: lo dicono gli atti parlamentari

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Foibe, nessun revisionismo di Stato: lo dicono gli atti parlamentari

Foibe, nessun revisionismo di Stato: lo dicono gli atti parlamentari

02 Settembre 2021

Il Prof. Tomaso Montanari insiste nel dire di non aver mai parlato di “falsificazione delle foibe” ma di aver denunciato “l’avanzata del Revisionismo di Stato, che ha in questo Giorno del Ricordo, concepito come come contraltare del Giorno della Memoria dello Shoah, una tappa purtroppo importante”.
Montanari cita poi Eric Gobetti, laddove lo storico torinese sostiene che nell’Istituzione del giorno del Ricordo “alla fine la versione neofascista è diventata la narrazione ufficiale dello Stato italiano”.
Sono osservazioni destituite di ogni fondamento e lo posso dire a ragion veduta avendo seguito l’iter di approvazione in Parlamento della legge sulle foibe, prima come Vicepresidente della Camera e poi nella legislatura successiva come Ministro dei Rapporti con il Parlamento, sempre fedele alla mia tradizione popolare, liberale e di ispirazione cristiana.
La legge, che aveva unificato proposte di AN, UDC, Forza Italia, Lega, DS, Margherita ed altri passò alla Camera nel 2004 con 502 si, 15 no (rifondazione comunista e comunisti italiani) e 4 astenuti mentre al Senato nessuno espresse dichiarazioni di voto contrarie a nome del proprio gruppo o personali.
Il 10 febbraio del 2005, intervenendo al Senato a nome del Governo nel Giorno del Ricordo, spiegai chiaramente che la legge era un omaggio dovuto agli italiani istroveneti, insediati da secoli in Istria, Fiume e Dalmazia, vittime della follia nazifascista prima e del nazionalismo comunista di Tito poi, finiti a migliaia nelle foibe ed esuli in centinaia di migliaia in Italia, il cui sacrificio fu ignorato per anni per complesse e discutibili ragioni geopolitiche.
Ma quello che più avvilisce, a prescindere dalle polemiche tra gli eredi ideologici dei totalitarimi del cosiddetto “secolo breve”, è l’accusa di aver voluto parificare l’olocausto del popolo ebraico alla tragedia storica delle foibe e dell’esodo.
In un paese distratto nessuno ha avvertito Montanari che non qualche decennio fa ma nel 2017 il Parlamento italiano, malgrado la strenua opposizione degli Storici di Professione, ha introdotto l’aggravante speciale del reato della legge Mancino anche per la negazione o “la minimizzazione in modo grave o l’apologia dello Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”, mettendo sullo stesso piano l’Olocausto con migliaia di crimini in tutto il mondo segnalati alla Corte Penale Internazionale.
Con Gaetano Quagliariello e Luigi Compagna, dopo una battaglia parlamentare a difesa della libertà di ricerca storica, fummo gli unici cinque senatori a votare contro questa assurda parificazione, ben consapevoli delle conseguenze negative di quella scelta normativa.
Ed infatti nel 2019 mi trovai a difendere pubblicamente a Trieste le negazioniste delle Foibe Alessandra Kersevan e Claudia Cernicol, che come avevo denunciato in Senato, sarebbero state le prime potenziali vittime della legge sul negazionismo, fermo restando che non condivido nulla dei loro studi, ma non voglio negare loro, con la repressione penale, la libertà di ricerca, scrittura e divulgazione delle loro idee.
Insomma, da convinto contestatore da sempre degli “opposti estremismi” trovo giusto che norme penali colpiscano i negazionisti della soluzione finale per milioni di uomini, donne e bambini, ovunque si trovassero, sulla base di un folle pregiudizio razziale antiebraico, contesto che si possa allargare questa tutela per le opinioni diverse su altre terribili e moralmente aberranti vicende storiche (armeni, tutsi, mussulmani di Sebrenica, italiani di Zara, Fiume e Istria), mentre trovo addirittura offensivo che tentativi di sradicamento etnico o tentativi di genocidio di quel tipo siano stati parificati nella legge sul negazionismo ad episodi di violenza che hanno colpito singole persone.
Se il Prof Montanari vuol continuare ad ignorare nel 2021 tutto quello che è documentato dagli Atti Parlamentari per inventarsi con Gobetti una congiura per parificare olocausto e foibe è libero di farlo, come di continuare a fare il Rettore della Università per stranieri, dove il vero problema resta quello della sua credibilità nei confronti degli studenti e dei colleghi che lo hanno eletto.