1° Maggio. In piazza San Giovanni slogan e cori contro Berlusconi

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1° Maggio. In piazza San Giovanni slogan e cori contro Berlusconi

01 Maggio 2010

"Berlusconi non sei il mio presidente". Questa la scritta che campeggia su alcune magliette e cartelli di piazza San Giovanni, da cui, proprio all’inizio del concerto, si è levato il primo grande coro contro il premier. Gli slogan di contestazione al presidente del Consiglio riecheggiano nella piazza: "Berlusconi dimettiti, fatti processare – urla un gruppo di ragazzi – libera l’Italia".

Ma non tutti gli slogan erano diretti al premier. "Senza lavoro. Senza diritti. L’Italia è una Repubblica fondata sullo stage". Questo il grido di protesta di tanti giovani accorsi da tutta Italia a piazza San Giovanni a Roma per partecipare al Concertone del Primo Maggio, ma anche per portare avanti le istanze di "un lavoro che non c’è". "Ho trent’anni – racconta Luana di Bari – sono laureata da 5 e fino ad ora non ho fatto altro che stage. Ogni anno me ne offrono uno nuovo, poi finisce e non si trasforma mai in un contratto di lavoro. È assurdo, vorrei andarmene da casa dei miei ma non me ne danno la possibilità". Le fa eco Fabio, Molisano: "Vivo a Roma da otto anni e mi sono laureato in Psicologia alla Sapienza. L’unico lavoro che sono riuscito a trovare finora è quello che facevo durante l’università: il cameriere in un pub a San Lorenzo a 5 euro all’ora. In nero".

Lorenzo ha 36 anni e un bambino di tre in braccio: "È imbarazzante – racconta – ma anche io sono mantenuto ancora dai miei. Faccio il ricercatore universitario e sono sposato, ma se non fosse per i miei genitori non ce la farei ad arrivare a fine mese. Perché – prosegue – le cose in Italia stanno così: se vuoi fare carriera non devi guadagnare e andare avanti per stage e "borse di sfruttamento". Altrimenti guadagni comunque troppo poco". Uno striscione esposto nel parco antistante la piazza recita: "L’Italia è una Repubblica fondata sullo stage non retribuito".

"Siamo tutti di Rosarno". Recita un altro cartello esposto in piazza San Giovanni, dove da poco è iniziato il Concertone del primo maggio. Nel giorno della festa dei lavoratori, il ricordo dei drammatici scontri avvenuti nel comune calabrese è venuto anche dal palco quando la presentatrice, Sabrina Impacciatore, ha detto: "Ci sono tante bandiere rosse, rosse come i pomodori di Rosarno…". In piazza due ragazze venute appositamente per il concerto da Reggio Calabria si sono tinte simbolicamente la faccia di nero per ricordare gli immigrati di Rosarno ed esprimere loro solidarietà: "Quello che è accaduto è il simbolo dell’ingiustizia che si consuma ogni giorno in Calabria e della presenza della ‘Ndrangheta. Non dobbiamo dimenticarlo e ci dobbiamo ribellare".