100 giorni sono tanti e Letta “mette in sicurezza” la legge elettorale
13 Maggio 2013
La vera novità dal buen retiro della Spineto Abbey è che (forse) la Convenzione per le riforme costituzionali si farà. Prima però deve nascere una commissione di esperti, presieduta dal premier con delega al ministro Quagliariello, che metterà nero su bianco le proposte di riforma da consegnare entro cento giorni alle commissioni affari costituzionali.
La Convenzione invece dovrebbe nascere con legge costituzionale e sarà composta dai componenti delle due commissioni e presieduta dai presidenti delle stesse, Sisto e Finocchiaro. Al ministero delle riforme guidato dal ministro Quagliariello sta il compito di verificare subito con i partiti l’eliminazione del finanziamento pubblico e la messa in sicurezza della legge elettorale. Passa insomma lo schema emerso nei giorni scorsi: subito delle piccole modifiche del Porcellum per evitare che "se dovesse succedere l’irreparabile", dice Letta, non si torni al voto riproponendo un sistema ingovernabile.
"La verifica del ministro (Quagliariello, ndr), sarà sulle modalità con cui, con 1-2 piccoli cambiamenti, si potrà creare una rete di protezione per cui non vi sia la paura, nel caso succedesse l’imponderabile, di un voto di nuovo con questa legge elettorale. Cosa che vogliamo escludere perche’ sarebbe il danno peggiore per questo Paese", questa la dichiarazione sul punto del premier.
"Questo non vuol dire che non ci siano riforme in cantiere che abbiano una gittata più lunga", ha detto Letta a chi gli chiedeva se tra le riforme ci sarà anche quella della giustizia. Nervi tesi dopo la manifestazione di Brescia e le polemiche sulla partecipazione di Alfano, ma il vicepremier dice che la strada, sia sulle riforme costituzionali che sull’economia è quella giusta (sospensione imu che per Alfano vuol dire "superamento", rifinanziamento della cassa integrazione, piano di lavoro per i giovani) e d’altra parte dal palco di Brescia anche il Cav. aveva confermato di voler tenere in piedi l’esecutivo.
"I problemi ci sono – ha spiegato il vicepremier – ma il governo non ha intenzione di farsi sopraffare da essi". In ogni caso, Letta ha chiesto ai ministri di non partecipare alla campagna elettorale per le prossime amministrative, chiedendo "franchezza e lealtà" tra gli alleati.