11/09. Napolitano: “Bisogna contrastare il terrorismo e la violenza”
11 Settembre 2010
di redazione
«Contrastare il terrorismo in tutte le sue forme ed opporre un fermo rifiuto ad ogni manifestazione di violenza, sempre e comunque inaccettabile in quanto nemica della pace, delle libertà fondamentali, della dignità della persona umana e del diritto alla vita» e creare le condizioni per un «ordine internazionale» basato sulla giustizia, sul dialogo e sul «rispetto reciproco tra religioni e civiltà»: è quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione dell’anniversario degli attacchi terroristici dell’11 settembre del 2001, sottolineando la coerenza italiana nel perseguire questi obiettivi.
Il capo dello Stato ha rivolto un messaggio a quanti, familiari delle vittime, autorità e cittadini, parteciperanno alle diverse cerimonie della giornata odierna negli Stati Uniti, in Italia e negli altri paesi, con l’espressione dei suoi sentimenti di autentica solidarietà. «L’anniversario dei devastanti attacchi terroristici che colpirono New York e Washington l’11 settembre di nove anni fa – scrive – è l’occasione per rinnovare l’espressione della fraterna vicinanza dell’Italia all’amico popolo americano, duramente provato da una violenza vile e ingiustificabile. I terribili attentati sul suolo americano sono stati purtroppo seguiti da altri attacchi parimenti distruttivi che hanno colpito città europee, africane e asiatiche».
«La comunità internazionale – prosegue Napolitano – ha tuttavia saputo reagire con fermezza nella consapevolezza della necessità di contrastare il terrorismo in tutte le sue forme e di opporre un fermo rifiuto ad ogni manifestazione di violenza, sempre e comunque inaccettabile in quanto nemica della pace, delle libertà fondamentali, della dignità della persona umana e del diritto alla vita». «Tale rifiuto richiede inoltre che si combattano alle radici e con eguale determinazione quelle cause che ostacolano il pieno raggiungimento di un ordine internazionale fondato sulla giustizia e sul rispetto dei diritti inviolabili dell’individuo, e che si promuovano in ogni circostanza le ragioni del dialogo e del rispetto reciproco tra i popoli e le culture, tra le religioni e le civiltà. L’Italia è stata ed è – conclude il presidente della Repubblica – coerentemente e fermamente impegnata per il conseguimento di questi obiettivi».