14 dicembre 2007
14 Dicembre 2007
di redazione
“Perché tanti italiani evidentemente sono come lui inclini
alle complicità anarcoidi” Dice Giorgio Bocca su Venerdì (14 dicembre) Il grande giornalista è ossessionato dal
patron di Mediaset. Però – va detto a suo onore – si sforza di analizzare, di
riflettere sul carattere nazionale. L’argomento che le balle del
berluscononismo lui non se le beve non l’ha mai usato. Va bene maniaci. Ma
astemi mai
“Qualcuno
mi spiega perché le ragioni dei piccoli sarebbero di impedimento al dialogo,
mentre le ragioni di Berlusconi vengono preventivamente accolte?” Dice Rosy
Bindi alla Stampa (14 dicembre) Veda,
cara ministra, è un po’ la differenza che c’è tra la vicenda di Biancaneve e
una democrazia ordinata: nel primo caso i nanetti sono imprescindibili per la
riuscita dell’avventura, nel secondo conterebbero gli elettori
“Purtroppo sulle
intercettazioni lo schieramento dei superpartes berlusconiano non è isolato”
Dice Furio Colombo sull’Unità (14 dicembre) E
anche a livello internazionale ci sono falle: quei deficienti dei democratici
americani non vogliono che si intercettino neppure i filoterroristi. E’ morto
anche quel magnifico sostenitore del proficuo ascolto delle telefonate che era
il tedescorientale Markus Wolf. Soddisfazioni le si possono ancora trovare solo
nella generazione di ex ufficiali del Kgb che sta ritagliandosi un qualche spazio
nella nuova Russia
“Doppio partito unico” Dice Rocco Buttiglione
alla Repubblica (14 dicembre) Solo dopo essersi
bevuto un doppio cicchetto si può inveire contro il “doppio partito unico”. Cioè
contro la realtà politica di Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Francia e così
via: passando da regime a regime