2 novembre 2007

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2 novembre 2007

02 Novembre 2007

“L’ultima
volta fu a Camp David”
Dice Piero Fassino all’Unità (2 novembre) Visto che non riescono a convincerlo a
starsene ai giardinetti, hanno dovuto nominare Fassino responsabile esteri del
Partito democratico per toglierselo dai piedi e mandarlo un po’ in giro. Dalla
sua si è convinto, però, che come Veltroni è l’ombra di Prodi, così lui sarà
quella di D’Alema. Gli unici che danno retta a questa povera illusione sono
quelli dell’Unità: almeno finché non arriveranno gli Angellucci

“Rilascia
interviste nervosette, un po’ ‘sputasentenze’, vagamente senili nonostante la
giovane età”
Dice Michele Anselmi sul Riformista riferendosi a Gabriele Muccino
(2 novembre) Muccino è in qualche modo
speculare a Veltroni, questo utlimo continua a rilasciare dichiarazioni
adolescenziali, che potrebbero essere scritte da Moccia, nonostante sia un
flaccido cinquantenne

“Le
stesse che davanti all’alzata di scudi di Veltroni contro i rumeni non ci cascano
e chiedono provocatoriamente di espellere i mariti, i padri, i fidanzati
italiani responsabili della violenza sulle donne”
Dice Lea Melandri su
Liberazione (2 novembre) Dicono, dicono
che la sinistra radicale non abbia cultura di governo. E allora criticoni
ascoltate la propostina semplice di un’intellettuale di riferimento come la
Melandri (Lea, quella colta) e dite se non è concreta: insieme ai rom,
espelliamo anche una carrettata di mariti, padri, fidanzati italiani

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“Vedrete
non arriveremo a 36”
Dice Franco Danieli al Corriere della Sera riferendosi ai
miliardi di euro da investire per tenere buono il senatore Luigi Pallaro (2
novembre) Miliardi, euro, denari, in
questi casi la misura giusta tradizionalmente non è 36, bensì 30