35enne svizzera trovata morta a Stabio, giallo sul movente
18 Ottobre 2016
Fermato il cognato di Nadia Arcudi, l’insegnante trovata senza vita nel Comasco domenica scorsa. Si tratta di un cittadino svizzero di 42 anni. L’uomo è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma rimangono molti aspetti da chiarire, in particolare circa il movente e il tipo di rapporti che intercorrevano tra i due.
Nadia Arcudi viveva e insegnava a Stabio, comune ticinese sul confine. Il suo corpo è stato rinvenuto nei boschi di Rodero, al confine tra le province di Como e Varese a ridosso della frontiera elvetico. La donna è stata identificata dopo la segnalazione delle colleghe che non l’hanno vista a scuola. Secondo gli investigatori l’insegnante è stata uccisa nella sua casa di Stabio tra il tardo pomeriggio e la serata di venerdì. Questo spiegherebbe l’assenza di documenti e l’abbigliamento inadatto, jeans e maglietta.
Il giallo sulle cause della morte della donna per ora non è stato risolto: l’autopsia ha confermato l’assenza di ferite o lesioni che possono avere provocato il decesso, che dovrebbe risalire a venerdì sera. E’ stato disposto anche l’esame tossicologico, il cui esito arriverà fra qualche settimana. L’inchiesta passa ora alla magistratura svizzera.