Anche in Germania è allarme sicurezza
25 Aprile 2008
di Vito Punzi
Il tema della sicurezza è
vivo in Germania almeno quanto negli altri Paesi europei, Italia compresa. Wolfgang
Schäuble (CDU) ha
reso noto alcuni giorni fa un rapporto del Ministero federale degli Interni, da
lui diretto, relativo alle manifestazione di violenza avvenute pubblicamente in
Germania nel 2007. Un primo dato interessante viene dalla comparazione tra le
azioni violente che la Polizia ha potuto caratterizzare come “politiche”,
secondo l’“antica” ma tuttora valida distinzione tra sinistra e destra. Gli
atti criminali identificati come opera di membri dell’estrema sinistra sono
aumentati di 1247 unità (nel complesso sono stati 5866), segnando un
significativo aumento rispetto al 2006. Al contrario, l’estrema destra si è
resa protagonista di una riduzione di 1054 azioni violente (il totale è stato
di 17.600), con una significativa diminuzione del 5,5% rispetto all’anno
precedente.
La lettura di questi dati,
pur confermando la predominanza di atti criminali da parte dei radicali di
destra, non possono non far riflettere, anche in considerazione del dato
tendenziale appena sottolineato. Viene infatti criticata anche da ambienti non
necessariamente vicini all’estrema destra la parzialità della politica
repressiva messa in atto dal Ministro Schäuble contro la criminalità politica. Nonostante le azioni
violente opera di estremisti di sinistra risultino in continua e sensibile
crescita almeno dal 2004, basta dare un occhiata al sito del Ministero degli
Interni tedesco (www.bmi.bund.de), alla
voce Extremismus, per rendersi conto della
quasi esclusiva priorità data ai reati di matrice neonazista.
Sempre secondo il citato
rapporto, nel 2007 sono stati in forte crescita (circa il 30% in più) anche i
reati attribuiti a stranieri (Ausländer) presenti sul territorio
tedesco. A questo proposito Schäuble
ha attribuito buona parte dell’incremento delle azioni criminali all’attività
dell’organizzazione terroristica turca fuorilegge PKK, i cui membri nell’autunno
scorso si sono spesso uniti ai protagonisti di manifestazioni di piazza e marce
contro l’invio di militari turchi nel nord dell’Irak.
Nel sottolineare come la lotta contro ogni forma di contrapposizione
violenta rappresenti un “compito politico permanente”, il Ministro degli
Interni tedesco ha sottolineato come, sebbene nel 2007 siano stati solo una
decina i casi di azioni criminali la cui origine è riconducibile ad ambienti
islamici, in realtà, in Germania, è proprio “dall’islamismo che giunge la
maggiore minaccia alla sicurezza”. Con questo presupposto Schäuble ha chiesto
che vengano aumentate le unità d’osservazione a disposizione del BKA (l’Ufficio
Criminale Federale). Prevenzione dunque, prima che repressione.