Radicali: no al gruppo unico. Meglio federazione col Pd
30 Aprile 2008
di redazione
“Se alleanza con voi vuol dire scomparire sceglieremo gruppo Misto.
Meglio un rapporto federativo che
mantenga l’autonomia dei Radicali del gruppo unico con il Pd”. E’
quanto propongono a Walter Veltroni i nove eletti radicali
nelle liste del Pd.
“Cari Walter, Dario, Goffredo, le cose sono andate come sono
andate, sia per quanto riguarda la vicenda elettorale, sia per il
rapporto tra il Partito democratico e i Radicali. Ci permettiamo
di ‘disturbare’ su quest`ultima questione non solo perché ci
riguarda direttamente, e perché alcune scelte, come quella
dell`adesione ai gruppi parlamentari, sono particolarmente
urgenti, ma anche perché riteniamo attengano all`identità stessa
del Pd, e dunque alla lettura della vicenda elettorale nel suo
complesso – scrivono i Radicali -. Ci limitiamo a dire, a questo
proposito, che le cose sono andate in modo diverso da quello che
voi avevate preannunciato, previsto e auspicato, in particolare
rispetto alla questione della motivazione fondamentale, ufficiale
e pubblica, per la quale avete consentito all`Italia dei Valori
la presentazione autonoma collegata, mentre l`avete negata a noi.
‘Loro si scioglieranno nel partito e nel gruppo’, ci avevate
detto, così motivando il rifiuto a noi, senza peraltro nemmeno
averci proposto condizioni analoghe. Oggi invece, il Gruppo nel
quale ci proponete l`ingresso non include gli esponenti
dell`Italia dei Valori”.
“Noi siamo, infatti, assolutamente determinati a ritentare un
accordo politico pieno fra il soggetto radicale e il soggetto
Partito Democratico. Anche per questo vi proponiamo, sulla base
del regolamento del Gruppo Parlamentare dell’Ulivo – che
riconosceva le componenti all’interno del gruppo – di instaurare
un rapporto di tipo federativo o, meglio, di nostra federazione a
voi – proseguono Pannella, Bonino e gli altri radicali -. E` più
che mai necessario, ora, che ci venga riconosciuto questo
carattere di soggetto politico che voi ci avete sin qui negato
presso l`opinione pubblica, impedendoci di presentare una lista
radicale collegata al Pd, fatto che avete e che abbiamo
probabilmente pagato molto caro”.
“Questa è la risposta che vi chiediamo. Non vi chiediamo
l’autonomia in astratto, ma l’attribuzione delle forme, dei
mezzi, delle persone, delle responsabilità e delle strutture che
ci consentano, innanzitutto in Parlamento, di esercitarla e di
avviare un percorso comune, federale e federativo, che possa
costituire anche fuori dal Parlamento, presso l`opinione pubblica
e nel Paese, l`avvio di un processo di aggregazione delle forze
liberali, socialiste, e laiche – prosegue la lettere dei Radicali
-. Altrimenti, se la condizione per allearci con voi è quella di
scomparire, di accettare di divenire insignificanti, ci troveremo
costretti, come potete immaginare, a far valere la nostra
funzione e identità ed azione politica nell’altra unica opzione
che ci è consentita, che è quella di aderire al gruppo misto. Il
che vorrebbe dire esaltare al massimo, invece delle convergenze
politiche e progettuali, come vorremmo, le differenze che ci
hanno diviso e che fino a questo momento voi avete confermato. Lo
ripetiamo: il nostro obiettivo è l’alleanza con voi; il che vuol
dire capovolgere la situazione che è invece di discriminazione e
di una palese ostilità nei nostri confronti”.
“A voi la scelta, tenendo ben presente le scadenze immediate giÃ
per il 2 maggio, sia per quanto riguarda il termine istituzionale
relativo alla costituzione dei gruppi – concludono i Radicali -,
sia per quanto riguarda l`appuntamento politico dell`assemblea
dei Mille di Chianciano, che si terrà appunto dal 2 al 4 maggio”.%0D