Maroni: “Distinguere le colf dai criminali”
18 Maggio 2008
di redazione
Secondo il neo ministro dell’Interno, Roberto Maroni, esiste una netta differenza tra gli immigrati che sono nel nostro paese per lavorare onestamente e quello che invece si comportano come criminali; la nuova legge sull’immigrazione, ha specificato ieri a Varese, starà attento a non fare di “tutta l’erba un fascio”, la parola d’ordine non sarà sanatoria ma regolarizzazione.
“Non si può mettere – ha dichiarato ieri il ministro – sullo stesso piano chi viene in Italia per fare reati, chi violenta una donna o rapina una villa, e chi arriva e svolge un compito socialmente importante…distingueremo”.
Dunque quelle centinaia di migliaia d’immigrati che, alla fine dell’anno scorso, fecero domanda per vedere la loro posizione regolarizzata possono stare tranquilli, nessuno li rispedirà a casa.
È anche vero, però, che la stessa misura non sarà adottata nei confronti degli immigrati che hanno precedenti penali, perché, ha specificato Maroni: “la sanatoria appartiene alla stessa categoria dell’indulto. E noi siamo contrari all’indulto e alle sanatorie indiscriminate”.