Per il Cav. una grande accoglienza, ma sui giudici partono i fischi

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Per il Cav. una grande accoglienza, ma sui giudici partono i fischi

25 Giugno 2008

Silvio Berlusconi fischiato dalla platea di Confesercenti, sotto gli occhi sbigottiti e piuttosto increduli, di Walter Veltroni, per via del suo nuovo attacco ai giudici. E’ questo il film che è andato in onda questa mattina all’Auditorium di Roma, dove si teneva l’assemblea annuale di Confesercenti.

Confesercenti, una categoria che il Cavaliere, nel suo discorso al Parco della Musica di Roma, ha vezzeggiato come solo lui sa fare: "La bella accoglienza che mi avete riservato sarà un bel tonico per il resto della giornata, dopo la nottata trascorsa a studiare problemi che sembrano irrisolvibili". Quindi le lodi al presidente Marco Venturi: "La sua è la migliore relazione da parte di una associazione che io abbia avuto occasione di ascoltare da molti anni a questa parte. Concretissima. Ha toccato tutti i punti necessari per la modernizzazione del Paese". Addirittura quasi una richiesta di ‘discesa in campo’: "Se la politica deve fare un passo indietro, gli operatori del mercato facciano un passo avanti". Per tutta risposta il Cavaliere ottiene dai piccoli esercenti – da sempre vicini al mondo della sinistra – molti applausi e incitamenti.

E proprio la platea ideologicamente non amica che lo applaude, sommata alla voglia di fare filotto, deve essere stata la molla che ha fatto perdere i freni inibitori al Cavaliere. Dopo un altro tentativo di mimesi con la platea "io sono stato artigiano…" – un classico del repertorio da assemblea del presidente operaio o presidente imprenditore – parte il parallelo tra i sabati passati a "visitare i miei collaboratori malati" e quelli odierni "in cui mi tocca stare con i miei avvocati a preparare la difesa da attacchi folli e infondati di alcuni magistrati politicizzati, che sono la metastasi della nostra democrazia". Ecco la bordata ai giudici che però muta gli umori dei piccoli commercianti. Partono i primi fischi. Ma Berlusconi non è tipo da lasciarsi intimidire. Ha un obiettivo. Potersi spendere nel prossimo futuro una frase del genere: "Ho parlato davanti ad una platea di sinistra e anche loro appoggiano la mia battaglia per la libertà e contro i giudici politicizzati".

E allora prova a coinvolgere la platea riferendosi alle Fiamme Gialle non amate dagli esercenti: "Ho dovuto sopportare 587 visite della polizia giudiziaria e della Guardia di Finanza, 2.500 udienze e spese per avvocati che fino ad oggi ammontano a 174 milioni di euro". Un coup de théâtre che va a vuoto: la platea fischia ancora. Berlusconi comprende che non porterà a casa la preda e conclude il suo intervento attaccando: "Mi avete invitato voi…". Il tutto sotto gli occhi di Veltroni allibito in prima fila.