Berlusconi ora dia il via a nuove misure contro il carovita
24 Luglio 2008
L’idillio tra Berlusconi e l’opinione pubblica sarà messo a dura prova alla fine dell’estate, quando la crisi economica – stando anche alle previsioni del ministro dell’Economia Tremonti – esploderà con tutta evidenza. Nel programma del Pdl ci sono misure di vario genere studiate per combattere il carovita. Alcune sono state già varate nel primo Consiglio dei Ministri (abolizione totale dell’Ici sulla prima casa e detassazione degli straordinari), ma ora è arrivato il momento di adottarne con urgenza almeno un’altra.
Ad esempio, già a settembre il Governo potrebbe varare un decreto che preveda la detassazione delle tredicesime, in modo da dare respiro alle tasche dei cittadini e alimentare i consumi a ridosso delle festività natalizie. Oppure si potrebbe agire sulle pensioni, adeguandole all’inflazione che ha ripreso a correre veloce. Un’altra idea, sempre contenuta nel programma del Pdl, potrebbe essere quella di far scattare subito il bonus affitti per i meno abbienti e le coppie giovani.
Il Cavaliere sa bene che i bilanci delle famiglie sono l’unico vero banco di prova di tutti i governi europei ed è per questo motivo che il premier deve ribadire con forza agli elettori (e prima ancora ai suoi alleati) che la lotta al carovita è la priorità nell’agenda di Palazzo Chigi. Fugando così ogni dubbio di chi crede che le beghe di partito stiano prendendo il sopravvento sui reali problemi del Paese. Solo in questo modo la luna di miele con gli italiani potrà proseguire serena.
Berlusconi, se vuole mantenere alti i consensi, in queste settimane estive deve evitare di farsi trascinare sul terreno scivoloso delle polemiche, siano esse legate alla giustizia, al gossip oppure incentrate sulle dichiarazioni (e sui gesti) plateali di Umberto Bossi: gran parte degli sforzi va sicuramente indirizzata a contrastare la perdita di potere d’acquisto dei salari che crea una sensazione diffusa di nervosismo e insicurezza nel Paese. Gli aumenti vertiginosi dei prezzi dei generi alimentari, di luce, gas, benzina (solo per citare alcune voci di spesa) fanno ancora più impressione se si considerano i dati dell’Ocse secondo cui le paghe italiane sono inferiori del 20% di quelle medie degli altri paesi con economie sviluppate.
Inutile dire che per poter dare risposte concrete bisogna fare i conti con i vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea. Ed è proprio su questo fronte che agisce il decreto con validità triennale che anticipa la Finanziaria. La manovra prevede tagli di spesa e riduzione di sprechi per circa 30 miliardi che dovrebbero azzerare il deficit pubblico entro il 2011.
Sul piatto c’è anche la stretta fiscale su banche e assicurazioni, la Robin Hood tax, che andrà a finanziare la carta sociale per i meno abbienti, una “prepagata” che servirà per ottenere uno sconto del 10 per cento sui prodotti alimentari e sulla bolletta della luce. Inoltre per il triennio 2009-2011 saranno aboliti i ticket sanitari da 10 euro su diagnostica e specialistica, previsti dalla legge finanziaria del governo Prodi.
Queste misure sono importanti perché vanno a favore delle categorie sociali più deboli, ma entreranno in vigore a partire dal 2009. Serve invece un intervento a sostegno dei salari che permetta agli italiani di fronteggiare con dignità le insidie del prossimo autunno.
Alla fine dell’estate dovrebbero scattare anche gli esuberi delle grandi aziende. Telecom Italia ne prevede cinquemila, Poste duemila, Alitalia cinquemila. La certezza del posto di lavoro è un’altra matassa a cui Berlusconi dovrà mettere mano al più presto.