Riforme, Renzi: «Mi gioco tutto, se perdo il referendum lascio».
12 Aprile 2016
In aula alla Camera Renzi prova a difendere la riforma della Costituzione e annuncia: «Vorrei confermare e ribadire quanto detto nei mesi scorsi: la nascita di questo governo è dovuta al fatto che il precedente era in una condizione di stagnazione, l’accettazione dell’incarico era subordinata all’impegno a realizzare una serie di riforme nel momento in cui non vi fosse il consenso popolare è principio di serietà trarre conseguenze».
E immediatamente dopo queste parole, M5S, Lega e anche Sinistra italiana sono uscite dall’aula.
Per poi aggiungere: «Si può essere d’accordo o meno con la riforma ma deve essere chiaro che oggi vince la democrazia, che non vuol dire ostruzionismo o cercare di non far votare gli altri o fuga dall’Aula quando mi accorgo di non avere i voti. Ma è confronto e poi espressione libera e democratica di voto. Sostenere che ci sia una lesione di democrazia significa fare a pugni con la realtà e pensare che gli italiani non siano in grado di capire. Scappare dal dibattito è indice di povertà dei contenuti».
E sul referendum, parlando con i cronisti alla Camera: «Basta vincere, non importa con quale percentuale: Mi gioco tutto. E alla domanda riguardante l’obiettivo che si pone per la consultazione di ottobre, ha risposto: «Il centrosinistra vinse nel 2001 con il 34% di affluenza» ma non importa la percentuale, «basta vincere».
Ha poi concluso così: «Per la prima volta la classe politica mostra il meglio di se stessa. Riforma se stessa e non altrettanto hanno fatto altre parti della classe dirigente di questo Paese. Perciò la politica dà una grandissima lezione di dignità al resto della classe dirigente di questo Paese. La politica si dimostra in grado di far vedere la pagina più bella quando sfidata. Sono qui per rendervi omaggio e gratitudine: date una lezione a tanti».