Manovra, giovani e lavoro: un sistema già fallito

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Manovra, giovani e lavoro: un sistema già fallito

17 Ottobre 2016

Secondo indiscrezioni di Repubblica, nella legge di stabilità si potrebbe trovare posto una norma per spostare gli incentivi pieni del 2015 legati al Jobs Act, contributi zero per tre anni, sui neodiplomati e i neolaureati. Gli sconti sarebbero specifici per il Sud e le categorie di lavoratori più svantaggiati. Cinquanta i milioni del primo anno a disposizione con l’obiettivo d unire l’alternanza scuola-lavoro,  l’apprendistato di alta formazione e ricerca, al fine di  offrire alle aziende che assumono entro sei mesi dal conseguimento del diploma o della laurea una decontribuzione piena per tre anni, fino a 8.060 euro l’anno. Vedremo cosa ci sarà davvero nella manovra e quali saranno le coperture.

Il segretario dell’UGL parlando in commissione lavoro al senato, ha detto: “Il fallimento dei canali di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro scelti dal governo Renzi è verificabile sia nell’andamento dell’apprendistato sia del tirocinio, che scontano alcune scelte strategiche, sbagliate, sia di Garanzia giovani, una risposta all’inattività giovanile non soddisfacente”.

Bitti ha sottolineato anche il peso delle “note carenze strutturali dei centri per l’impiego, che scontano, rispetto agli altri Paesi europei, un deficit di personale e di risorse, il mancato coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali e datoriali, quali partner del Programma, e l’oggettiva carenza di opportunità di lavoro”.

Per poi proseguire nel dettaglio e dare la sferzata finale: “l’apprendistato, tradizionale strumento di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani, ha segnato il passo, anche a causa della legge 190/2014 (legge di stabilità 2015), con la quale si è introdotto un bonus contributivo senza limitazioni per le assunzioni con contratto a tutele crescenti il quale, essendo meno vincolante per il datore di lavoro, è stato preferito dalle aziende rispetto all’apprendistato, visto come uno strumento più costoso e più impegnativo. Soltanto in seguito alla riduzione del bonus occupazionale, operata con la legge 208/2015 (legge di stabilità 2016), è ripreso l’utilizzo del contratto di apprendistato”.