Giustizia, ddl pensioni toghe. Verdiniani blindano commissione
17 Ottobre 2016
La commissione Giustizia del Senato ha dato via libera al ddl approvato dalla Camera il 6 ottobre, che prevede tra l’altro la cosiddetta “norma Canzio”, che stabilisce il trattenimento in servizio fino alla fine del 2017 per i vertici della magistratura che a dicembre ancora non hanno compiuto i 72 anni. Il voto è avvenuto tra le proteste dell’opposizione. I senatori di Forza Italia e del M5S hanno abbandonato i lavori contro quello che definiscono un “blitz” della maggioranza.
Il provvedimento proroga al 31 dicembre 2017 il trattenimento in servizio dei magistrati in funzioni apicali e direttive della Cassazione e della Procura generale. Il differimento vale solo per chi non abbia compiuto 72 anni entro fine 2016 e debba andare in pensione nel corso del 2017. Disposizioni analoghe sono previste per i vertici del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e dell’Avvocatura dello Stato.
“L’intesa era che oggi si sarebbero illustrati solo gli emendamenti e che domani ci sarebbe stato il voto – racconta Francesco Nitto Palma (FI) – invece, all’improvviso, nonostante noi avessimo presentato solo 18 proposte di modifica e non ci fosse stato ostruzionismo da parte di nessuno, Pd e Ap decidono di passare al voto del provvedimento” che è in calendario per l’Aula da domani pomeriggio. La maggioranza ha forzato la mano, afferma Buccarella, “ma la battaglia ora si sposta in Assemblea”.
A restare in commissione Giustizia per garantire il numero legale c’è anche il gruppo dei verdiniani, rappresentato in commissione dal senatore Ciro Falanga. “Non mi stupirei se alla fine decidessero di chiedere il voto di fiducia anche su questo provvedimento – osserva un esponente dell’opposizione – ormai sono pronti a tutto…”.