Saronno: caso morti sospette si allarga, 15 indagati nell’Ospedale
04 Dicembre 2016
L’inchiesta nell’Ospedale di Saronno va avanti: sarebbero quindici gli iscritti nel registro degli indagati per il caso delle presunte morti sospette avvenute all’ospedale in provincia di Varese. Nei giorni scorsi, le forze dell’ordine avevano arrestato il medico Leonardo Cazzaniga e la compagna, l’infermiera Laura Taron. Ma adesso l’elenco degli indagati si allunga, la conferma arriva dal procuratore capo della Repubblica di Busto Arsizio.
I campi di imputazione dei quindici medici indagati sono molteplici: dal favoreggiamento, all’ omessa denuncia fino al falso ideologico. La Procura ha tuttavia precisato che una delle posizioni potrebbe essere stralciata: si tratta di una parente di Laura Taroni, l’infermiera arrestata, accusata di omessa denuncia.
Questa mattina sono stati interrogati tre degli undici indagati nel caso delle morti sospette. Il primo ad essere convocato è stato il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, ma, d’intesa con la Procura, il primario non si è presentato in caserma avvalendosi della facoltà di non rispondere e differendo il suo interrogatorio in un altro momento.
Si è invece spontaneamente presentata di fronte agli inquirenti, la dottoressa accusata di non aver presentato un formale esposto nei confronti dei colleghi (Cazzaniga e Taron) indagati. Il terzo imputato che avrebbe dovuto essere interrogato, ma in ultimo, si è avvalso della facoltà di non rispondere è stato un medico anestesista. Il medico responsabile dell’unità di emergenza urgenza dell’ospedale di e componente della commissione interna del nosocomio a cui arrivarono le denunce degli infermieri è accusato di favoreggiamento e omessa denuncia e favoreggiamento.
Ad oggi l’unico a prendere le difese del medico agli arresti, Leonardo Cazzaniga, è il cugino dell’imputato, che, fuori dalla caserma dei carabinieri, ha dichiarato: “è una brava persona, un buon professionista, sono invidie sul posto di lavoro, come succede nelle aziende”.