Referendum, De Luca: la procura indaga per voto di scambio

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Referendum, De Luca: la procura indaga per voto di scambio

14 Dicembre 2016

Istigazione al voto di scambio, è l’ipotesi di reato iscritta nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli sulle dichiarazioni espresse dal governatore della Campania, Vincenzo de Luca. Nell’incontro con gli amministratori locali che si svolse in un albergo di Napoli, De Luca incoraggiò i sindaci ad inviare fax nei quali indicare i voti “conquistati” e invitò anche ad offrire fritture di pesce piuttosto che gite in barca pur di convincere gli elettori. Una battaglia per il sì che conveniva fare, spiegò, in vista dei tanti fondi che sarebbero arrivati, in caso di vittoria, dal governo. “Battute goliardiche” le ha definite il governatore della Campania.

Ad essere sentito dal pool mani pulite della Procura di Napoli, il portavoce di De Luca, Paolo Russo, che era presente a quell’incontro. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche un altro aspetto: il ruolo di commissario in pectore alla sanità campana con cui De Luca si presentò alla platea; il riferimento ai laboratori (“ci sono quattrocento laboratori, sono tanti voti”) come agli studi professionali sarebbe stato fatto non a caso.

L’obiettivo è verificare, pertanto, se all’ombra dell’incontro dell‘hotel Ramada possa essere configurata una violazione delle normative a tutela del voto. E questo non tanto o non solo per quella esortazione rivolta ad Alfieri, invitato a portare elettori alle urne la metà dei suoi concittadini, “vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”, ma anche per quel riferimento ai “fax con numeri realistici” chiesti ai sindaci presenti in platea ma comunque, secondo quanto emerso dalle prime verifiche, mai poi realmente inviati.