Dietro il fumo su Bolloré e Mediaset, c’è l’arrosto del Qatar e Monte Paschi?

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Dietro il fumo su Bolloré e Mediaset, c’è l’arrosto del Qatar e Monte Paschi?

16 Dicembre 2016

La geografia è materia magnifica, che permette di spaziare nei luoghi e nella storia. Da qualche tempo, almeno in Italia, è diventata anche terreno di studio (e di contesa) in chiave economico-finanziaria, con acrobatici e illogici cambiamenti di scenario. Assistiamo infatti con preoccupazione a un revisionismo mappale che sconcerta ben oltre i confini e le latitudini e va a toccare interessi molto personalistici e sicuramente poco istituzionali. Il caso Vivendi-Mediaset è quello di cui maggiormente si parla, dopo due anni di silenzio riguardo gli appetiti – ben saziati – di Bollorè in Telecom che avrebbero dovuto, quelli sì, muovere l’attenzione delle Autorità, intese sia con la minuscola che con la maiuscola.

Ma si sa, i francesi si potevano incazzare, come cantava Conte, e allora perché disturbare lo scalatore quando la preda era in realtà un ottimo elemento di “ricucitura politica” in ottica partito della nazione? Improvvisamente quella Francia buona e generosa, non appena si è trattato di appollaiarsi sulle antenne berlusconiane è diventata puzzolente come un camembert andato a male. E paradossalmente la stessa Mediaset è diventata vittima di questa “rilettura geografica”, con mille colpetti di gomito a dire “hai visto Gentiloni che vuole aiutare Berlusconi?”. La realtà è ben diversa ed è tutta propagandistica. Una Italia alla mercè dello straniero vicino fa fare brutta figura in Europa e quindi bisogna evitare l’ultimo tango con Parigi.

Ben diversa la situazione se il Paese che vuole fare affari in Italia è esotico nelle distanze e nei modi di fare. Così, se i francesi sono cattivi, i qatarini (leggasi emiri del Qatar) sono generosi, buoni e sempre a disposizione per gli amici tricolori. Così, dopo altri interessanti business, sta accadendo (o meglio qualcuno spera ancora possa accadere) per il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena. E vai a spiegare a questi fanatici del Medio Oriente che non sono il massimo gli atteggiamenti benevoli degli emiri verso il fondamentalismo islamico. A differenza dei francesi, loro sono i benvenuti. Il piccolo problema è che non hanno alcuna voglia di intervenire, vista la disastrosa gestione del dossier senese e le promesse da libro cuore del suo amministratore delegato Marco Morelli, il quale dovrà presto temere per il suo stipendio, se sarà lo Stato a doverci mettere una pezza. 240mila euro di tetto e via, altro che petrodollari!