
Altro che archeologia industriale! Draghi vuole rilanciare l’Ilva (e il Sud)

09 Giugno 2022
La strada per il rilancio del Mezzogiorno passa per lo sviluppo industriale e il lavoro più che da vaghi progetti che a volte sembrano avere un sapore folkloristico o ancora peggio slegato dalla realtà. Il presidente del Consiglio Draghi ne è consapevole e ha ribadito l’obiettivo di riportare l’Ilva di Taranto ai livelli di competitività che merita, degni della più grande acciaieria d’Europa.
“Non possiamo permetterci che non produca ai livelli a cui è capace di fare, a cui produce anche oggi”, ha spiegato Draghi nel suo intervento a Palazzo Chigi, dove sono stati firmati i primi protocolli per i progetti bandiera del Pnrr con le Regioni. Altro che progetti per la riconversione del sito a un parco di archeologia industriale! Ma come si è potuto immaginare di sbaraccare un pezzo del nostro patrimonio economico per farne turismo industriale? Facciamo come con la Ruhr in Germania, dicono. Ma il parco dell’Emscher si incrocia con gli stabilimenti della Thyssen-Krupp che danno lavoro a operai e famiglie tedesche.
Sull’Ilva si fa sul serio
Insomma sul’Ilva non si scherza: il Governo ha in mente di rilanciare la produttività del sito. Non possiamo rinunciare all’acciaio europeo, non possiamo permetterci di chiudere gli impianti dell’Ilva che vanno modernizzati, portando a Taranto nuovi investimenti e un vero piano ambientale per contrastare l’inquinamento.
Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha sottolineato che il presidente del Consiglio ha preso un impegno “sulla decarbonizzazione dell’Ilva attraverso l’individuazione del polo tecnologico dell’idrogeno a Taranto”, “e per noi è una cosa di grande conforto. È chiaro che è solo all’inizio, le somme necessarie a realizzare questo obiettivo non sono ancora state messe a disposizione, ma l’impegno politico del presidente Draghi è stato netto”.
Al Sud serve un cambio di passo
Il futuro passa quindi da innovazione e investimenti. Al Sud bisogna cambiare passo. Facciamo ripartire l’Ilva, realizziamo le grandi infrastrutture e l’Alta Velocità dove più servono. O continueremo ad avere disoccupazione, cassa integrazione e decrescita infelice.