
La passione di Landini per le stangate fiscali

17 Luglio 2022
Se tassando al 25 per cento gli extraprofitti delle aziende energetiche il Governo ha dato “200 euro alle persone”, “tassando al 100 per cento gli extraprofitti, si potrebbero dare 800 euro alle persone per arrivare alla fine del mese”. Il ragionamento esposto dal leader della CGIL Maurizio Landini a Repubblica non fa una piega.
Fa niente se lo Stato dall’oggi al domani si è inventato una tassa straordinaria per decreto legge. Fa niente se questo prelievo mostra dei tratti di incostituzionalità. E che problema ci sarà mai se portandola al 100 per cento avremmo un impatto negativo anche su tante aziende del settore che non hanno beneficiato dal caro energia.
Ma no, quella di Landini non è la solita ossessione di sinistra per le stangate fiscali. Seguendo il ragionamento del capo del più grande sindacato italiano perché non fare un bel passo in avanti e nazionalizzare tutte le aziende del settore energetico? Così potremmo dare più soldi a tutti, che si lavori o meno, si produca o meno, vivremmo tutti felici e contenti.
Peccato però che la storia ci ha dimostrato che quando lo Stato entra in scena per guidare l’economia, regolare, tassare, il risultato è sempre una economia che non cresce, e senza crescita le aziende chiudono, e quando chiudono le aziende non c’è più molto da prelevare e ci si ritrova anche peggio che al punto di partenza.
Con un esercito di poveri, drogati dai sussidi, che non hanno più la benché minima intenzione di lavorare.