Borsa. Mercati in forte calo, Milano migliora dopo il divieto della Consob

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Borsa. Mercati in forte calo, Milano migliora dopo il divieto della Consob

10 Ottobre 2008

Proseguono in forte calo le principali Borse europee, con la parziale eccezione di Piazza Affari che ha recuperato dai minimi di seduta dopo che la Consob ha deciso di estendere il divieto di vendere allo scoperto a tutti i titoli. Il Mibtel cede il 5,57%, dopo aver fatto segnare una flessione superiore all’8%, l’S&P/Mib il 6,1%.

A Milano Unicredit, dopo una sospensione per eccesso di ribasso, si conferma peggior blue chip con una flessione del 10,6% a 2,38 euro. Forti vendite anche su Eni (-8,5%).

Il primo scorcio di seduta è stato caratterizzato da una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso, con alcuni "big" del listino che non sono riusciti neppure ad iniziare la sessione (17 quelli colpiti).

Fiat cede il 3,76% a 6,7 euro penalizzata dal taglio del target di Citigroup che ha però anche inserito le azioni nella «buy list». Italcementi limita le perdite a -1,39%.

La Consob ha vietato tutte le vendite allo scoperto sui titoli italiani in borsa, dopo che il primo ottobre le aveva già messe al bando sui titoli bancari e gli assicurativi. È quanto si apprende da un comunicato della Commissione.

E’ una giornata drammatica, quella di oggi,  per tutte le borse europee. Sulla scia di Wall Street, Londra, Francoforte, Parigi, Milano hanno aperto le sedute, una dopo l’altra e senza eccezioni, nel panico. Registrando indici con il segno meno: tutti penalizzati dall’allarme recessione lanciato dal Fondo monetario internazionale. 

A meno di mezz’ora dall’inizio della giornata di contrattazioni a New York i futures dei listini mostrano andamenti in calo. I futures sul Dow Jones perdono 342 punti, quelli sul Nasdaq arretrano di 37 punti, mentre quelli sullo S&P 500 cedono 40,80 punti.

Andamenti in rialzo per i "fair value" sugli indici. Quelli del Dow Jones avanzano di 3,19 punti, quelli del Nasdaq sono in aumento di 13,10 punti, mentre quelli dello S&P 500 mostrano un rialzo di 1,42 punti.

Il "fair value" (Fv) è la stima razionale e imparziale del prezzo potenziale di mercato di un asset o di un indice finanziario, calcolato in base al suo ritorno, in termini di redditività, al suo rischio, e alla sua diffusione sul mercato.

Il taglio dei tassi effettuato nei giorni scorsi da Fed e Bce ha dato solo un temporaneo sollievo alle Borse mondiali ma le cronache delle ultime ore registrano il crollo di Wall Street (S&P500 -7,6%) e delle Borse asiatiche (Tokyo -9,6%). Intanto le speranze del settore finanziario mondiale sono tutte riposte nelle misure straordinarie che saranno prese dal G-7 finanziario oggi a Washington.

Le borse europee riducono ora lievemente le perdite che su piazze come Londra e Francoforte erano arrivate a oltre il 10%. Parigi cede il 7,19%, Londra il 8,20%, Francoforte -8,15%, Milano -6,30%, Zurigo -5,55%, Madrid -5,80%.

Il venerdì nero, insomma, continua all’insegna del panico e della prudenza. Le Borse dei Paesi dell’ex Jugoslavia si allineano alle perdite delle principali piazze europee e a Zagabria l’indice principale sta perdendo oltre il 13 per cento, Lubiana invece fa registrare un -5,17 per cento.

La direzione della borsa di Bucarest (Bvb) ha annunciato che la seduta di oggi non comincerà prima
delle 16 ora locale (le 15 in Italia), a causa delle ulteriori turbolenze sui mercati internazionali. Il  mercato obbligazionario invece ha aperto come previsto, ha aggiunto la direzione. La Borsa prolungherà il suo periodo di pre-apertura fino a mezz’ora prima della chiusura, in seguito al crollo delle borse internazionali, ha dichiarato il presidente della Bvb, Stere Farmache. La Bursa valori de Bucuresti aveva già sospeso le stransazioni mercoledì per eccesso di ribasso (Bet -10,68%) un’ora dopo l’apertura. La Bvb Aveva riaperto giovedì per chiudere con un nuovo ribasso.

La Borsa di Mosca resta chiusa sino a nuova decisione, cercando di evitare un nuovo crollo (come è avvenuto per la Thailandia) dopo le pesantissime sedute a Wall Street ieri e stamattina sui mercati asiatici.

Tokyo in caduta libera, con il Nikkei che ha chiuso a -9,6%: si tratta della peggiore performance degli ultimi 21 anni. Durante la seduta l’indice è è arrivato a perdere il 10,87% (-995,60 punti, a 8.161,89).

Tutti in territorio negativo gli altri mercati asiatici. La Borsa di Sydney ha chiuso con una pesante perdita. L’indice S&P/ASX 200 ha perso 360,2 punti, pari all’8,34 per cento, scendendo a 3.960,7 punti, il suo più basso livello da cinque anni in qua. Idem (o quasi)  per la Borsa di Manila, che ha chiuso lasciando sul terreno l’8,3%. Bombay ha aperto la seduta odierna con una perdita del 7,9%. Anche in India, come in tutte le piazze asiatiche – fa eccezione l’Indonesia che ha sospeso le contrattazioni – prevale il panico per la crisi finanziaria mondiale.

La Borsa di Hong Kong ha aperto con una forte perdita (l’indice Hang Seng delle blue chip ha perso in apertura 1.211,48 punti, pari al 7,6% scendendo a 14.731,76 punti). Unica eccezione l’Indonesia: il presidente della Borsa di Giacarta ha dichiarato che le contrattazioni sono sospese a tempo indeterminato «per evitare il panico» dopo il nuovo crollo del Dow Jones. Le autorità indonesiane prevedevano di riaprire il mercato venerdì mattina, dopo averlo sospeso mercoledì. Ma all’ultimo minuto i dirigenti hanno cambiato idea dopo che le Borse asiatiche hanno registrato crolli all’apertura. Leggermente meglio la principale Borsa della Repubblica popolare, quella di Shanghai, che in apertura segna un ribasso del 3,6%.

L’indice della Borsa di Bombay in India è crollato in chiusura del 7,07%, al termine di una giornata nera.

L’indice Sensex ha perso 800 punti per attestarsi a 10.527,85 punti. "Questo nuovo crollo è alimentato dalle inquietudini sul rallentamento della crescita economica (in India) e sulla crisi finanziaria mondiale", ha commentato Balakrishnan del Centrum Broking. "E’ un bagno di sangue e quel che è peggio è che i mercati mondiali non reagiscono alle misure introdotte dalle autorità monetarie e politiche", ha aggiunto un altro esperto della Angel Broking.

Anche la moneta indiana è al livello più basso da sei anni rispetto al dollaro: per un biglietto verde sono necessarie 49,07 rupie.