Rai-Consulta: il grande scambio

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Rai-Consulta: il grande scambio

15 Ottobre 2008

Ufficialmente l’accordo non c’è ancora ma ormai per la presidenza della Vigilanza Rai la soluzione sembra davvero dietro l’angolo, e passa anche per l’elezione del giudice della Corte Costituzionale in quota Pdl. Un doppio passo in avanti, quindi, per maggioranza ed opposizione che però da domani dovranno affrontare la prova delle convocazione ad oltranza del parlamentino di San Macuto deciso dai presidenti di Camera e Senato dopo la conferenza congiunta dei capigruppo di ieri sera. Allora si vedrà davvero se tra i due schieramenti l’intesa sia davvero sbocciata. Per il momento l’unico a tirarsi fuori è Antonio Di Pietro il quale non vuole sentire ragione e continua a caricare a testa bassa contro la maggioranza ed il premier.

In realtà però a parte il leader di Idv la situazione sembra davvero essersi sbloccata. A dare il via alla distensione era stato lo stesso Walter Veltroni che ieri mattina in occasione dell’inaugurazione della sua web tv, Youdem, aveva teso una mano al Pdl spiegando che se fossero caduti i veti contro Orlando il Pd avrebbe votato un esponente del centrodestra per la Corte Costituzionale. L’apertura secondo molti sarebbe il frutto di una mediazione portata avanti in gran segreto dallo stesso leader democratico e dal sottosegretario Gianni Letta. Iniziativa a sorpresa quella dell’ex sindaco di Roma e che nel Pd ha creato più di qualche imbarazzo immediato legato al timore che dal Pdl sarebbe giunta l’indicazione di Gaetano Pecorella. L’imbarazzo è duplice ed è legato al fatto che quest’ultimo è l’avvocato di Berlusconi e per la vicenda giudiziaria che lo vede implicato nell’ambito del processo per la strage di piazza Fontana. Questioni che fino ad ora ne hanno di fatto sbarrato la strada per la Consulta che ormai da maggio 2007, data in cui Romano Vaccarella diede la sue dimissioni, vede l’assenza del rappresentante di centrodestra.

E così quasi come in un gioco delle parti dopo l’apertura di Veltroni è giunta l’ufficializzazione del nome di Pecorella da parte del Pdl. L’annuncio, se in un primo tempo ha portato lo stesso capogruppo alla Camera del Pd, Antonello Soro, a definire “inopportuna quella candidatura”, in serata dopo la conferenza congiunta dei capigruppo proprio da Soro è arrivata la correzione di rotta. Non un via libera ma la constatazione di un “univoco e generale apprezzamento” per Pecorella legato alla necessità di “un approfondimento da qui a quando cominceranno le elezioni”. Questo spiega anche come mai le convocazioni ad oltranza a San Macuto inizieranno da domani e non già oggi, per dare appunto il tempo alle rispettive diplomazie interne di vincere le ultime resistenze.

In effetti però sembra che il ticket Orlando-Pecorella dovrebbe risultare vincente anche contro le riluttanze, a dir la verità non poche, nel Pd. Proprio Veltroni sarebbe convinto della necessità di chiudere l’accordo con il Pdl su queste basi. A largo del Nazareno la preoccupazione è che il centrodestra decida di rompere gli indugi votando il radicale Marco Beltrandi come presidente della Vigilanza. Una scelta che qualora venisse fatta sarebbe molto difficile da ribaltare per lo stesso Veltroni a meno di non aprire un conflitto proprio con Pannella. Quindi dal vertice del Pd sarebbe arrivato il via libera alla chiusura dell’intesa con il Pdl.

Fuori dagli accordi invece Antonio Di Pietro la cui posizione sembra però al momento dettata più da interessi di parte che da reale convinzione. Il suo “nessuno scambio” e la relativa spiegazione: “E’ sotto accusa per aver favorito un presunto terrorista. Inoltre, è l’avvocato difensore di Berlusconi e dovrebbe decidere sulla questione di costituzionalità che lo riguarda. Più conflitto di interessi così si muore” sembrano piuttosto legate a non scontentare il suo elettorato. Anche se le parole dell’ex pm comunque pesano sull’ipotesi di accordo visto che proprio il capogruppo alla Camera Cicchitto faceva notare che “siamo di fronte alla sua ennesima provocazione, che può avere conseguenze negative sulla vicenda”. Un ulteriore problema per Veltroni ormai sempre più costretto a dover regolare i suoi rapporti con Di Pietro. Per questo è ancora presto per dire se effettivamente la partita in Vigilanza si potrà chiudere già in questa settimana, ma almeno stavolta all’orizzonte qualche spiraglio si inizia ad intravedere.