Ci sono universitari in rivolta perché vogliono fare lezione anziché manifestare
28 Ottobre 2008
Caro Paolo,
ho appena lasciato Bologna per la mia Itaca e con essa il "grande tumulto studentesco" (molto di meno di quanto sembra) per la riforma Gelmini. Come sai non mi piacciono le proteste fatte con gli scioperi, occupazioni, lezioni all’aperto. Tutti quelli con cui sono entrato "indirettamente" in contatto, mi hanno convinto del fatto che, a parte pochi consci delle ragioni della protesta e delle finalità della protesta stessa, gli altri manifestano senza una vera ragione, se non quella di perdere tempo e stare in compagnia, per manie di protagonismo di stampo rivoluzionario che hanno sempre il loro fascino sulle ragazze o sugli studenti tipo (privi di personalità). Il tutto condito da fumo e alcol. .. e la visita che ho fatto sotto mentite spoglie in via Zamboni non ha tradito le aspettative.
Ora, a parte il modus operandi che sarebbe contingente ma per me è importante, sulle ragioni non posso pronunciarmi: non ho avuto infatti modo e tempo di informarmi precisamente su cause ed effetti delle riforma e dei “presunti” tagli economici, delle riforme precedenti. Comunque, vedere l’approccio ideologico degli studenti alla manifestazione e l’atteggiamento verso le forze dell’ordine, mi puzza sempre di post ’68. Ma la cosa che più mi dà fastidio è il fatto che si dia per scontato che tutti siano d’accordo con questi “profeti”. Come non possiamo essere d’accordo con i sessantottini??? Noi?? Piccoli studenti che saremo di qui a poco fagocitati nell’arcano mondo del lavoro controllato dai vari burattinai capitalisti che tramite le forze di polizia e i mass media sedano le folle e imbambolano i cervelli???
Comunque a questo proposito ho un aneddoto fresco di giornata: al cambio dell’ora, questa mattina, mi sono ritrovato ad assistere ad un mezzo scontro verbale in cui uno studente che fa parte di un’associazione studentesca si lamentava di queste occupazioni che, in alcuni casi, portavano a tenere le lezioni all’aperto con i disagi che questo può portare (giustamente tra l’altro). Comunque la discussione verteva soprattutto su un evento: ad una lezione di matematica, un prof, se non ho capito male, vista una non così forte opposizione da parte degli studenti alla sua proposta di recarsi tutti alla manifestazione, non ha fatto lezione e ci si è recato. L’altro studente coinvolto nella diatriba, diceva che gli altri ragazzi presenti nell’aula non avevano evidentemente espresso le loro idee…Cioè… il prof avrebbe dovuto assicurarsi che tutti fossero favorevoli , altrimenti non avrebbe dovuto muoversi… Bastano i due o tre rivoluzionari di turno per far passare da pesci fuori d’acqua gli altri, e raccogliere il consenso formalmente di tutti, forti del loro ascendente antistudio. INCREDIBILE!!!! Stavo per intervenire…. visto che, tra l’altro, era il primo ragazzo che stava avendo la peggio.. numericamente parlando…
Siamo arrivati ad un punto in cui a doversi giustificare sono quelli che vogliono fare lezione rispetto agli altri…è come se in uno stato garantista devi dimostrare di essere innocente, perché sei colpevole fino a prova contraria…Si stanno capovolgendo i ruoli.. Perché uno si deve a sentire a disagio in queste occasioni??? Odio questa arroganza….
Diego