Torberg, storia di un polemista che non si piegò al nazismo né al comunismo

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Torberg, storia di un polemista che non si piegò al nazismo né al comunismo

23 Novembre 2008

Il personaggio è uno di quelli cui andrebbero dedicate ben più che poche righe. Del tutto ignorato in Italia, dove nulla è stato tradotto della sua cospicua opera di giornalista, narratore e poeta, Friedrich Ephraim Kantor, più noto con lo pseudonimo “Torberg”, vede ora onorata a Vienna, la città dove nacque e morì, la memoria dei cento anni dalla sua nascita. All’austriaco-ceco di famiglia ebraica è infatti dedicata, fino al 1° febbraio 2009, una ricca e complessa mostra documentaria dal titolo “Le insidie dell’ecletticità” all’interno del Museo Ebraico viennese.

Dopo aver trascorso una giovinezza fatta di poco studio e molto sport (praticò con buoni risultati la pallanuoto con la società sportiva ebraica viennese “Hakoah”), il suo primo romanzo, "Lo studente Gerber si è diplomato", pubblicato con l’aiuto di Max Brod, risultò nel 1930 una delle opere prime di maggior successo. Appena cinque anni dopo, con "La squadra", avrebbe consolidato la propria figura di autore ‘singolare’: con quel libro Torberg, almeno nel contesto linguistico tedesco, ‘fondò’ infatti il genere del romanzo sportivo.

Nel 1938 iniziò un lungo e tormentato periodo d’esilio, prima in Francia, poi in Spagna, in Portogallo e infine negli Stati Uniti, dove nel 1940, insieme ad altri nove autori, ottenne un contratto dalla Warner Brothers in quanto “prominente scrittore antinazista”. Tornato a Vienna nel 1951, Friedrich Torberg iniziò una fervida e poliedrica attività di recensore di teatro, di polemista (per la "Süddeutsche" e per "Kurier") di sceneggiatore, di traduttore, di curatore di riviste ("FORVM") e di editore, oltre che di convinto sionista.

Ma fu anche grande epistolografo: tra le oltre 50.000 lettere rimaste risultano ricchi scambi con Hermann Broch, Martin Buber, Alexander Fernet-Holenia, Franz Werfel, Hermann Hesse, Arnold Schönberg e molti altri, tra i quali val la pena sottolineare quello durato per più di trent’anni con Malene Dietrich, appena edito in una bellissima edizione ricca di foto e documenti (Marlene Dietrich, Friedrich Torberg, "Schreib. Nein, schreib nicht", Briefwechsel 1946-1979, Synema, Wien 2008). Essendo andata perduta gran parte del lascito manoscritto di Torberg, i curatori della mostra viennese hanno pensato bene di attingere a piene mani da quelle corrispondenze e dunque un discreto numero di lettere figura tra i materiali più significativi oggi in esposizione nel Museo Ebraico.

S’è detto del polemista. E questo l’austriaco lo fu principalmente dopo la guerra, e per motivi politici, prima e più che letterari. Anticomunista almeno quanto era stato antinazista, Torberg individuò in Bertolt Brecht e Thomas Mann i suoi due principali obiettivi polemici. Al primo, che gli risultò ‘sospetto’ fin dal 1943, al tempo dell’esilio, dopo la posizione pro-DDR assunta in occasione della rivolta operaia berlinese del 17 giugno 1953, lanciò l’esplicita accusa di essere un “collaboratore del comunismo”. Si era allora nei duri anni della Guerra Fredda e Torberg riuscì a dare a quell’accusa la cruda forma della censura: infatti, se dal 1956 al 1962 in Austria non furono rappresentate opere teatrali di Brecht fu proprio grazie al boicottaggio promosso con accanimento in prima persona da Torberg.

Non molto diverso fu il suo giudizio su Thomas Mann, definito “compagno di viaggio” (Fellowtraveller) del socialismo, un attributo che nei diari del tedesco gli valse l’appellativo di "sporco delatore". Insomma, si capisce che l’austriaco non andava per il sottile e la vena anticomunista gli valse nel tempo l’accusa di essere un "protetto della CIA". Collaboratore o no dell’Intelligence, la storia gli ha dato ragione. E per fortuna a Vienna oggi c’è qualcuno che ha la forza di ricordarcelo. Resta solo da chiedersi se al lettore italiano verrà mai concessa la possibilità di leggere qualche sua opera tradotta, perché in letteratura, si sa, la “guerra fredda” è dura a morire.