Erba. Colpo di scena: spuntano i dubbi di Marzouk sulla colpa di Rosa e Olindo

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Erba. Colpo di scena: spuntano i dubbi di Marzouk sulla colpa di Rosa e Olindo

26 Novembre 2008

Colpo di scena nel processo per la strage di Erba che vede imputato Olindo Romano e la moglie Rosa Bazzi per l’omicidio di quattro persone, tra cui il piccolo Youssef di 2 anni.

Il pm ha chiamato a testimoniare il marito e padre di due delle vittime, Azouz Marzouk. La ragione: un fax della casa circondariale di Vigevano (Pavia), dove è detenuto il tunisino, nel quale si riferisce che, durante il tragitto da Como a Vigevano al termine dell’ultima udienza, il tunisino ha avanzato “profondi dubbi” circa la ricostruzione dei fatti.

Marzouk avrebbe riferito che una persona sconosciuta si sarebbe fatta viva con i suoi famigliari che vivono in Tunisia sollevando delle perplessità sulla colpevolezza dei Romano. Secondo quanto si è appreso, in una telefonata con i famigliari che vivono in Tunisia, si fa riferimento ad una persona sconosciuta che avrebbe detto che i colpevoli non sono gli attuali imputati.

Per questa ragione Azouz Marzouk è stato sentito dalla Corte d’Assise di Como sulle rivelazioni che ha fatto agli agenti della polizia penitenziaria, delle quali i giudici vogliono capire “l’esatto tenore”.

“Non ho nessun dubbio che sono stati loro- riferendosi a Olindo Romano e Rosa Bazzi-. Sono solo preoccupato per i miei genitori”. Così il tunisino ha voluto chiarire il contenuto del fax sotto esame. 

Nel corso della sua deposizione, ha spiegato che in una conversazione telefonica del il 24 novembre alle ore 20 circa, “una persona che non conosciamo -gli dice la madre- dice che quelli non sono i responsabili. Datemi il numero di Azouz che lo contatto io”. Azouz riferisce che a casa dei genitori si è presentato un tunisino che non è però del loro Paese. L’uomo non avrebbe fornito piste alternative per spiegare la strage ma ha chiesto solo il numero di Azouz e non avrebbe lasciato il suo. “Se ho bisogno mi ripresento da solo” ha detto ai genitori di Azouz.

In una telefonata di ieri, invece, Azouz ha chiesto ai suoi genitori se la persona sconosciuta si era rifatta viva ma non c’è più traccia del tunisino. Sua madre, ha continuato, gli avrebbe detto “Io ho paura di questa persona”. Alle ripetute domande del presidente della Corte d’assise, Alessandro Bianchi, se questi dubbi nascessero da sue vicende personali, Azouz ha risposto. “Non ho vicende personali”.

“Altro che colpo di scena, questo è un colpo di cannone alla tesi dell’accusa”. Così uno dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, l’avv. Enzo Pacia, ha commentato il fax. “Questa è la dimostrazione che, quando si vuole condannare qualcuno all’ergastolo, c’è sempre qualcuno che dice: ‘pensateci!’” ha concluso Pacia. La difesa si è detta pronta a dare battaglia chiedendo che vengano ascoltati gli agenti che hanno verbalizzato le sue paure e gli stessi genitori di Azouz.

I giudici della Corte d’Assise si trovano ora riuniti in camera di consiglio per decidere su alcune richieste di prova, presentate dai difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, dopo il deposito del fax.

Il pm di Como Massimo Astori, d’altra parte, si è opposto alle prove chieste dalla difesa ipotizzando che l’iniziativa del tunisino sia finalizzata a “ritardare un’ espulsione che non ha mai digerito”. Si tratta dell’espulsione posta come condizione al patteggiamento di una pena di 13 mesi di carcere per spaccio di droga e che dovrebbe scattare il primo gennaio 2009. Astori ha parlato di Azouz come di una persona con “disturbi comportamentali”. “Forse – ha spiegato il pm – vuole rubare la scena in vista di iniziative ancor più plateali”.

Secondo alcune notizie trapelate negli ultimi minuti, Olindo Romano intenderebbe fare nuove dichiarazioni spontanee. L’udienza di oggi dovrebbe concludersi, probabilmente in serata, con la lettura del provvedimento dei giudici della corte d’assise di Como: si tratterà di una sentenza, di colpevolezza (pena dell’ergastolo con tre anni di isolamento diurno) o di assoluzione, oppure di una ordinanza con la quale potrebbero essere accolte le nuove prove chieste dalla difesa, tra cui la perizia psichiatrica. La notizia è stata confermata da uno dei suoi legali, Fabio Schembri.