Il nuovo capo dello staff alla Casa Bianca, Rahm Emanuel, era nel board di Freddie Mac durante il periodo critico che ha portato al fallimento del sistema dei mutui americani. Lo dice una indagine della “Securities and Exchange Commission” (SEC), l’autorità di controllo della Borsa. Freddie Mac ha manipolato i suoi profitti per milioni di dollari, frodando gli investitori nel periodo compreso tra il 2000 e il 2002.
Il nome di Emanuel non appare direttamente nel rapporto della SEC ma l’intero board di “Freddie” è stato accusato di aver chiuso gli occhi sulle imbarazzanti questioni che venivano di volta in volta sottoposte all’attenzione del gruppo dirigente. La notizia è misteriosamente sparita dalla biografia di Emanuel pubblicata dal New York Times. Le responsabilità del braccio destro di Obama coprirebbero un periodo di tempo limitato compreso tra il 2000 e il 2001 ma, secondo alcuni osservatori, sufficiente a esporre il capo dello staff all’accusa di frode finanziaria. Non è una questione da poco. Se il fatto venisse provate le omissioni di Emanuel dovrebbero essere perseguite penalmente. Sarà la SEC a giudicare se il politico dell’Illinois era a conoscenza della allegra gestione di Freddie e il perché del suo silenzio.
Non è un buon segnale di partenza per la nuova amministrazione. Il presidente ha promesso di colpire i manager sopravvissuti alla crisi finanziaria ma a quanto pare dal ripulisti sono esentati i boiardi delle corporation che vengono premiati con ruoli e cariche di primo piano. Sarebbe questa la via del cambiamento imboccata dai democratici di Chicago?