L’Iran potenzia l’arsenale missilistico di lungo raggio

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L’Iran potenzia l’arsenale missilistico di lungo raggio

13 Novembre 2008

L’Iran continua la corsa alla proliferazione missilistica e l’arricchimento nucleare. Nonostante negli scorsi giorni alcune fonti vicine all’Ayatollah Khamenei avevano parlato di allentamento delle relazioni con gli Stati Uniti  dopo l’elezione del nuovo presidente americano, Ahmadinejad non ha mutato neanche in minima parte la sua politica nucleare. D’altronde l’aveva anticipato quando, parlando alle emittenti locali dell’elezione negli Usa, aveva affermato: “Non cambia nulla chi viene o chi va. Comunque sia, le sue azioni saranno attentamente vigilate dagli iraniani e le altre nazioni nel mondo”.

Ma anche quelle iraniane lo sono. E infatti hanno suscitato particolare attenzione le notizie sull’aumento dei test missilistici in Iran negli ultimi mesi. Già nel mese di luglio i media locali avevano parlato del lancio di nove missili di cui almeno uno con la capacità di raggiungere lo stato di Israele. Secondo le fonti, tra i missili di lungo e medio raggio di azione c’era anche un Shahab-3 che sarebbe capace di prendere di mira un bersaglio che si trova anche a circa 2.000 km di distanza. Un dato preoccupante se si considera che alcune zone occidentali dell’Iran si trovano a poco più di 1.000 chilometri da Tel Aviv.

Adesso, però, Teheran parla dello sviluppo di una nuova generazione di missili di superficie “particolarmente veloci, prodotti in massa e facilmente pronti per il lancio”. E’ quanto ha dichiarato il ministro della Difesa, Mostafa Mohammad Najar. Le immagini lo ritraggono pregando prima di dare il via al lancio in una remota zona desertica dell’Iran.  Si tratterebbe di missili del tipo Sajil, una nuova tipologia di qualità superiore all’arsenale già presente nel paese. Duncan Lennox, esperto inglese di armi, ritiene che questo modello è particolarmente moderno: usa carburante solido e sarebbe capace di raggiungere Israele o la regione del Golfo Persico.

La notizia giunge proprio all’indomani di altre allarmanti indiscrezioni. La settimana scorsa, infatti, le autorità iraniane avevano riferito della presenza di elicotteri americani scoperti mentre volavano in uno spazio aereo molto vicino alla frontiera dell’Iran. Nonostante la smentita dell’amministrazione di Bush, il presidente iraniano Ahmadinejad ha deciso di intensificare l’attività nucleare e il miglioramento tecnologico dell’arsenale missilistico.

“I test sono stati programmati da mesi e non hanno niente a che fare con i recenti sviluppi internazionali”, è quanto si è affrettato ad affermare il ministro iraniano della Difesa. E ha continuato: “Questi missili apportano nuove potenzialità alla nostra forza militare. Sono state prodotte nell’ambito della nostra politica di deterrenza”. Con riguardo alla preoccupazione internazionale sull’uso del materiale missilistico, Najar ha assicurato che “sarà usato per la pace e la sicurezza nella regione, ma potrà anche essere utilizzato contro nemici che vogliano invadere la Repubblica islamica”.

Nonostante queste rassicurazioni, le affermazioni del presidente iraniano non possono non destare qualche timore: “Chiunque parli con la grandiosa gente dell’Iran con la lingua della forza o in un tono maleducato, egoistico o scortese, riceverà una chiara risposta dalla nazione iraniana”.