Rai, Zavoli eletto alla Vigilanza si prepara a rinnovare il Cda

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Rai, Zavoli eletto alla Vigilanza si prepara a rinnovare il Cda

04 Febbraio 2009

Oggi è stata la giornata buona per mettere fine allo stallo istituzionale della Commissione di Vigilanza Rai. Dopo più di otto mesi di paralisi (e altrettante complicazioni create dai diversi giochi di partito), al primo tentativo Sergio Zavoli è stato eletto presidente della Commissione parlamentare con 34 voti a favore e 4 schede bianche. La nomina del senatore del Pd ha messo fine al duro scontro politico che ha visto unite la maggioranza e l’opposizione contro Riccardo Villari, eletto e poi destituito in seguito alle dimissioni di quasi tutti i membri della precedente commissione.

“E’ un fatto particolarmente significativo per me, per le istituzioni e per la politica, la posizione che ha permesso questa unanimità che non deve far prevalere una scelta personale”, è stato il primo commento di Zavoli che ha aggiunto: “Io rappresento un principio e un monito, un messaggio al Paese: se il Parlamento vuole è in grado di risolvere i suoi problemi, la politica può decidere, e c’è molto bisogno di politica quando la politica stessa sembra voltarci le spalle”. Per Zavoli il voto di oggi servirà a "colmare il vergognoso vuoto" che lo ha preceduto.

Le reazioni sono state numerose e gran parte del mondo politico ha accolto la nomina con estrema soddisfazione. Il segretario del Pd Walter Veltroni ha affermato che "Zavoli è una persona competente al posto giusto," sottolineando come il suo passato di presidente della Rai lo renda una persona autorevole e indipendente, “che lavorerà per il pluralismo della comunicazione e dell’informazione in Italia”. Sulla stessa linea  il Pdl che ha dichiarato il suo sostegno al nuovo presidente, di cui viene sottolineata la grande professionalità che ne farà “un elemento di garanzia, a partire dall’immediata elezione dei vertici Rai”, come ha tenuto a sottolineare il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. A quanto pare non tutti i mali vengono per nuocere. La vicenda della Commissione di Vigilanza ha creato una sorta di convergenza tra i partiti sulla necessità di individuare una figura super partes, indipendente e garante.  Fuori dal coro Panella che ha lanciato una dura critica al nuovo presidente, dandogli del soprammobile e accusandolo di essere "puramente e semplicemente un oggetto della nomina di coloro che abbiamo denunciato perché hanno costituito una vera e propria associazione contro la legge e la Costituzione".

Il presidente uscente Villari ha reagito con più discrezione senza commentare la vicenda ma lasciando intendere di non avere nulla da ridire sulla persona di Zavoli. Villari era stato eletto con i voti della maggioranza e (due) dell’opposizione ma, in seguito a forti polemiche, ha perso sia l’appoggio del Pd che quello del Pdl che, nel frattempo, avevano già scelto il nome del suo sostituto. I commissari del Pd non gli hanno perdonato di aver accettato una nomina ottenuta principalmente grazie ai voti della maggioranza, tanto da defenestrarlo addirittura dal Partito Democratico. Convinto di non dover dimettersi per coerenza e rispetto delle istituzioni, Villari aveva sfidato tutti, persino i presidenti di Camera e Senato che lo invitavano a lasciare la poltrona. Ma non gli è valso a molto, dato che a poco a poco tutti i commissari hanno rassegnato le dimissioni e, alla fine, la Commissione è stata sciolta. Ora non gli resta che lanciare una timida – e a dirla tutta, poco credibile – minaccia di ricorso.

Nel frattempo, Sergio Zavoli si è già messo all’opera, anche per dimostrare che nonostante i suoi 85 anni è pronto a riportare in commissione quella operatività che manca da troppo tempo. Il nuovo presidente ha immediatamente riunito l’ufficio di presidenza della bicamerale: sul tavolo, l’elezione del nuovo Cda della Rai e l’approvazione del regolamento per l’applicazione della "par condicio" in vista delle elezioni regionali in Sardegna, previste il 15 e 16 febbraio. Su mandato della Commissione, l’ufficio di presidenza potrà direttamente approvare il documento. “Daremmo un buon segnale – ha detto Zavoli – se la Commissione, non appena costituita, prendesse almeno una piccola decisione”. E sarebbe ora, anche se la data della prossima riunione non è ancora stata stabilita.