Liste europee: vecchi nomi, new entry, hostess e veline
03 Aprile 2009
Grandi nomi della politica nazionale ed esponenti meno famosi ma più legati al territorio. In prima fila anche ex magistrati e rampanti show girl, hostess ed ex calciatori, filosofi e giornalisti. E chi più ne ha più ne metta. Tutti in corsa per le elezioni europee. Alla fine, però, nel Parlamento di Strasburgo ci sarà spazio per 78 eletti e con il sistema delle preferenze niente può essere dato per scontato. In questi giorni impazza il toto-candidati e le caselle del mosaico in vista del voto del 6 e 7 giugno cominciano a riempirsi. Il quadro dovrà essere definito entro il 24 aprile, termine fissato per la presentazione delle liste ufficiali.
Grandi manovre nel Pdl. Silvio Berlusconi sarà capolista e farà da traino in tutte e cinque le circoscrizioni (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud, isole). Resta da chiarire se scenderanno in campo anche alcuni ministri: circolano i nomi del Guardasigilli Angelino Alfano, del titolare della Difesa Ignazio La Russa, del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Tra i possibili candidati anche il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. Ma in ogni caso, vista l’incompatibilità tra le cariche, saranno altri a indossare la casacca di eurodeputati. L’ordine di scuderia è il seguente: restano in lizza tutti gli uscenti, salvo rare eccezioni. Ma non è detto che saranno riconfermati. Soprattutto perché le elezioni europee rappresentano la prima verifica sui rapporti di forza con la Lega Nord, ma anche un banco di prova sulla tenuta del nuovo partito, nato dalla fusione tra Forza Italia e An. Sarà difficile evitare la competizione interna ma una cosa è certa: Berlusconi punta a superare il 40% dei consensi e portare a casa il più alto numero di seggi possibili.
Nell’Italia centrale il Pdl conta di ottenere sette seggi (4 Forza Italia e 3 An). Confermato il coordinatore provinciale di Forza Italia a Roma, Alfredo Antoniozzi e gli altri due eurodeputati forzisti uscenti, cioè Stefano Zappalà e Paolo Bortolozzi. Già ufficializzato il nuovo ingresso del coordinatore regionale e capogruppo alla Pisana Alfredo Pallone. Anche sul fronte di An i giochi sono fatti con il benestare delle varie correnti. Potito Salatto, primo dei non eletti alla Camera nel collegio Lazio1 alle ultime elezioni politiche, è l’asso nella manica per sbancare le urne. Salatto, che può contare sull’appoggio di Gianfranco Fini e Gianni Alemanno, rappresenta un formidabile collettore di voti. È presidente di Assoforum, un coordinamento del libero associazionismo che conta 110 organizzazioni e 10 mila iscritti. Nel 2008 è stato promotore della lista civica per Alemanno sindaco che ha raccolto 18.860 voti, e di quella per Antoniozzi presidente della Provincia di Roma, che ha incassato altri 14.570 consensi. Nessun dubbio sulla conferma di Roberta Angelilli (sostenuta in particolare dal senatore Andrea Augello). In pole position c’è poi Marco Scurria, cognato del deputato ed ex coordinatore del partito nel Lazio Fabio Rampelli. In alternativa resta in piedi la candidatura di Franz Turchi (eurodeputato dal 1999 al 2004) e anche quella di Marco Marsilio che però, per approdare a Strasburgo, dovrebbe lasciare la poltrona a Montecitorio.
Nell’Italia settentrionale sono in corsa sei degli otto forzisti eletti nel 2004. Jas Gawronski (circoscrizione Nord Ovest), non si ricandiderà. In sostituzione potrebbe scendere in campo il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, che comunque sa già di poter contare sulla riconferma del suo fedelissimo Mario Mauro. Tra i nomi che circolano anche quelli di due consiglieri regionali del Piemonte, Caterina Ferrero e Ugo Cavallera.. Nel Nord Est un posto è stato liberato da Giorgio Carollo che nel 2005 ha abbandonato il partito in polemica con il Cavaliere. Guido Podestà, invece, non ha nulla da temere, così come l’ex Udc Vito Bonsignore. Sul fronte di An saranno confermati Cristiana Muscardini e l’oncologo Antonimo Mussa.
Nell’Italia meridionale due certezze: la conferma di Salvatore Tatarella (An) e la candidatura di Clemente Mastella passato di recente alla corte del Cavaliere. In Sicilia dovrebbe essere candidato l’ex senatore Nino Strano, diventato famoso quando nell’aula di palazzo Madama fu ripreso da fotografi e cameraman mentre azzannava una fetta di mortadella per festeggiare la caduta del governo guidato da Romano Prodi.
Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la candidatura della show-girl Barbara Matera, barese di 28 anni, già Letteronza a Mai dire gol e annunciatrice Rai. L’investitura è arrivata da Berlusconi in persona durante i lavori del congresso nazionale che si è chiuso domenica scorsa. Si chiama fuori, invece, il direttore del Tg4 Emilio Fede che ha smentito le indiscrezioni circolate su di lui.
La Lega prende tempo. Il Carroccio per ora non è uscito allo scoperto. Le prime decisioni sui nomi in lista dovrebbero essere adottate dal Consiglio federale che si riunirà nei prossimi giorni. Gli uscenti (Mario Borghezio Francesco Speroni ed Erminio Boso) dovrebbero essere confermati.
Lombardo guarda a Destra. Il Governatore della Sicilia e leader del Movimento per le autonomie, Raffaele Lombardo, alle prossime elezioni europee sarà alleato con La Destra di Francesco Storace. Lombardo ha intenzione di definire intese con altri gruppi, movimenti e partiti anche di dimensioni regionali e locali.
Bagarre nel Pd. Dario Franceschini si è scagliato contro la scelta di Berlusconi capolista al Parlamento di Strasburgo e contro l’ipotesi di candidatura di alcuni esponenti dell’esecutivo. «Berlusconi e i ministri sono ineleggibili per legge – ha tuonato – è un imbroglio». Il leader del Pd non si candiderà e il partito ha vietato a sindaci e presidenti di Regione di mettersi in gioco. Una scelta, quella della trasparenza e della incompatibilità, che ha suscitato diverse resistenze tra i componenti del partito che dubitano sul fatto che tale strategia possa essere fruttuosa in termini di consensi elettorali. Sergio Cofferati (nel Nord Ovest, ma in corsa potrebbe esserci anche Piero Fassino) e Leonardo Domenici saranno della partita: sia il primo cittadino di Bologna che il sindaco di Firenze, infatti, sono a fine mandato e non si ricandideranno. Nel collegio Nord Est il capolista sarà l’europarlamentare uscente Vittorio Prodi. Nella circoscrizione di Centro saranno in corsa, oltre a Domenici, l’ex coordinatore del Pd, il veltroniano Goffredo Bettini e Silvia Costa. Al Sud in lista probabilmente Umberto Ranieri e Sergio D’Antoni. Nella circoscrizione isole il capolista dovrebbe essere Enzo Bianco, ex ministro, ex sindaco e oggi senatore.
Sinistra divisa. Nonostante lo sbarramento al 4%, la sinistra decide di presentarsi divisa alle elezioni. La lista Pdci-Prc, insieme all’Associazione Socialismo 2000 di Cesare Salvi e a Consumatori uniti, è intenzionata a far scendere in campo i leader Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero, insieme con lo stesso Salvi, l’europarlamentare uscente Vittorio Agnoletto e l’astrofisica Margherita Hack. In corsa anche la neonata “Sinistra e liberta’”, che riunisce Verdi, socialisti, Sinistra democratica e il Movimento per la sinistra del Governatore della Puglia Nichi Vendola.
L’armata di Di Pietro. La novità è Maruska Piredda, hostess precaria dell’Alitalia e volto della protesta contro la vendita alla Cai (al pari di Daniela Martani che invece della politica ha scelto prima i reality, dal Grande Fratello alla Fattoria, e ora approderà al Tg4 per condurre il rotocalco Sipario). La Piredda si aggiunge agli altri nomi noti già ingaggiati dall’Italia dei Valori. In corsa c’è l’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, il filosofo Gianni Vattimo (eurodeputato Ds nel 1999 e candidato no rieletto nel Pdci nel 2004), l’ex presidente dell’antimafia Pino Arlacchi, Sonia Alfano (figlia del giornalista ucciso dalla mafia) e Giovanni Pesce, difensore di Carolina Forleo.
Un golden boy per l’Udc. Il partito di Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa candida l’ex “golden boy” del calcio italiano e già eurodeputato Gianni Rivera, come capolista nella circoscrizione di centro. Rivera porta in dote l’Unione dei movimenti popolari. Nelle file dell’Udc anche Magdi Cristiano Allam, fondatore del movimento “Protagonisti per l’Europa cristiana”, convertitosi al cristianesimo un anno fa. L’ex vice direttore del Corriere della Sera sarà capolista nel Nord Ovest.