Decreto anti-stupri. Dalle ronde allo stalking, il governo usa la mano dura

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Decreto anti-stupri. Dalle ronde allo stalking, il governo usa la mano dura

20 Febbraio 2009

Alla fine il decreto anti-stupri ha regolarizzato quelle ronde che hanno scatenato tante polemiche. E’ vero, non saranno armati, ma per le strade delle nostre città circoleranno dei volontari che, dotati di telefonino e ricetrasmittente, potranno avvertire le forze dell’ordine in caso di necessità. La novità è che le ronde saranno formate anche da ex agenti di polizia, ex carabinieri, forze armate e altri corpi dello Stato, con un “coinvolgimento rafforzato del comitato provinciale sulla sicurezza". Il ministro dell’Interno Maroni ha spiegato che sarà data la precedenza alle associazioni di carabinieri e poliziotti in congedo, “persone che sanno quello che fanno”, ha aggiunto il titolare del Viminale.

Alla fine il decreto anti-stupri ha regolarizzato quelle ronde che negli ultimi anni hanno scatenato tante polemiche. E’ vero, non saranno armati, ma d’ora in poi per le strade delle nostre città circoleranno dei volontari che, dotati di telefonino e ricetrasmittente, potranno avvertire le forze dell’ordine in caso di necessità. La novità è che le ronde saranno formate anche da ex agenti di polizia, ex carabinieri, forze armate e altri corpi dello Stato, con un “coinvolgimento rafforzato del comitato provinciale sulla sicurezza". Il ministro dell’Interno Maroni ha spiegato che avranno la precedenza le associazioni di carabinieri e poliziotti in congedo, "persone che sanno quello che fanno", come le ha definite il titolare del Viminale.

La gestione dei volontari spetterà alle Prefetture, dove ci saranno gli elenchi dei volontari da utilizzare nelle ronde. Il modello sarà quello dei volontari per i vigili del fuoco o quello dei City Angels attivi sul territorio di Milano da più di 15 anni. Maroni ha annunciato che l’obiettivo è quello di "passare dalle ronde fai-da-te ai volontari per la sicurezza, regolati e controllati", una misura che ha ottenuto il benestare del Quirinale "senza alcuna forzatura o obiezione".

Il decreto è composto da altri 11 articoli che introducono nuove "Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale". Tra quelle più importanti c’è la modifica del Codice penale in modo da contemplare l’ergastolo in caso di omicidio commesso "in occasione dei delitti di violenza sessuale, atti sessuali con un minorenne, violenza sessuale di gruppo e atti persecutori". All’articolo 2, il decreto estende l’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere. Basta quindi con la concessione dei ‘domiciliari facili’ per gli autori di delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, turismo sessuale, violenza sessuale (esclusi i casi di minore gravità), atti sessuali con minorenne e violenza sessuale di gruppo. E’ previsto un giro di vite per i casi di stupro con l’arresto obbligatorio in flagranza di reato e con la conseguente possibilità di procedere a un processo con rito direttissimo nell’arco di 48 ore.

Un’altra significativa conquista introdotta nel decreto è l’estensione del gratuito patrocinio a spese dello Stato per tutti coloro che subiscono questo tipo di reato, con lo scopo di assicurare una più adeguata assistenza legale alle vittime di violenze sessuali.  L’iniziativa è stata accolta positivamente dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che ha sottolineato la necessità di "far sentire la presenza e il sostegno concreto della nazione al fianco delle vittime". "Si tratta – ha aggiunto la Meloni – di una mano tesa nei confronti di chi, oltre ad aver subito una terribile violazione della persona, se vuole ottenere giustizia rischia di trovarsi di fronte ad un dolorosissimo percorso giudiziario. Parteciperò con convinzione alla manifestazione a favore delle donne e contro la violenza sessuale", ha aggiunto il ministro annunciando l’adesione all’iniziativa del sindaco Gianni Alemanno e del ministro Mara Carfagna in programma al teatro Brancaccio di Roma l’8 marzo.

Gli altri provvedimenti inclusi nel decreto riguardano, sempre nell’ambito della lotta all’immigrazione clandestina, l’estensione a sei mesi del tempo massimo di permanenza per gli stranieri irregolari nei ‘Centri di identificazione ed espulsione’ e l’attuazione di un "piano straordinario di controllo del territorio". Quest’ultimo prevede non solo l’uso delle ronde ma anche l’utilizzo da parte dei Comuni di sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico; l’assegnazione immediata al ministero dell’Interno di risorse per 100 milioni di euro e l’assunzione entro il 31 marzo di circa 2.500 unità di personale delle forze di polizia. L’ultima parte del provvedimento introduce il nuovo delitto di stalking, ossia gli atti persecutori, allo scopo di sanzionare le minacce e le molestie reiterate che potrebbero degenerare in violenza sessuale o omicidio. Questo reato verrà punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è detto soddisfatto dell’approvazione del decreto. Giustificando l’uso della decretazione d’urgenza per il "grande clamore suscitato da recenti episodi" di violenza ha tenuto però a sottolineare che "rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c’è stato un calo intorno al 10 per cento degli episodi di violenza, anche nella città di Roma, perché c’è stato un pattugliamento più diffuso delle zone pericolose anche con l’utilizzo dei militari".

Dal canto suo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha spiegato che il testo ha comunque subito delle modifiche, su indicazione di An, nel corso della discussione che ha preceduto il via libera del Consiglio dei ministri. Secondo il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri: "Il decreto approvato oggi rende giustizia alle tante vittime di chi ha brutalmente abusato di loro, le tutela e finalmente impedisce le scarcerazioni facili. Ancora una volta il governo ha saputo dare risposte immediate alle esigenze di sicurezza dei cittadini. Mano dura, per far vincere il diritto e lo Stato".