L’arresto di Muhammad Adil è stato un errore non un “orrore”

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L’arresto di Muhammad Adil è stato un errore non un “orrore”

15 Aprile 2009

Il 27enne Muhammad Adil ha ragione a lamentarsi del trattamento subito dalla polizia inglese che lo ha arrestato all’Università John Moores di Liverpool, durante la retata della  scorsa settimana che ha portato all’arresto di 12 presunti terroristi di Al Qaeda. Il giorno dopo, infatti, è stato rilasciato. Su numerosi siti internet si aggira un articolo che descrive “l’orrore” del suo arresto.

Adil racconta di aver trascorso la giornata studiando in biblioteca e poi di aver incontrato un amico per saldare un vecchio debito. Erano seduti davanti all’università mangiando qualcosa quando sono sbucate le forze speciali dell’antiterrorismo, armate di mitragliatrici e mirini telescopici, che hanno intimato ai due ragazzi di alzarsi.

“Gli ho detto che ero solo uno studente ma mi hanno intimato di stare zitto”. “Gli ho ripetuto di essere normale ma hanno replicato ‘non muoverti’”. Poi uno degli ufficiali gli ha chiesto se sapeva perché lo stavano arrestando, “sei un sospetto terrorista”. Adil si è messo a ridere e l’ufficiale gli ha risposto “non è il momento di scherzare”. Gli agenti lo avrebbero tenuto un’ora faccia a terra, con le mani dietro la schiena e le armi puntate contro, prima di trasferirlo nella stazione di polizia.    

“Con il passare delle ore l’atteggiamento dei poliziotti nei miei confronti è cambiato, credo perché hanno capito che ero davvero un semplice studente”. Alla fine lo hanno rilasciato. Ora dice di sentirsi intimamente ferito come studente straniero in Gran Bretagna e confessa di voler lasciare l’Inghilterra il prima possibile per tornare in Pakistan.

Si può essere solidali con lui, pensando a cosa proveremmo noi se le forze speciali venissero ad arrestarci liberandoci qualche ora dopo. Ma non è chiaro dove sia “l’orrore” del suo arresto. Se rileggiamo una per una le parole di Adil, al di là dello sconfinamento autoritario di qualche agente che pensava di avere davanti un sospetto terrorista, non si ha notizia di rendition, waterboarding e similia. Più che un orrore, dunque, è stato un terribile errore.