Due storie e una passione: la letteratura per ragazzi
19 Aprile 2009
Dici Nerbini e dici fumetto: Topolino, Cino e Franco, Flash Gordon, Mandrake… Dici Salani e dici letteratura per ragazzi: ieri La biblioteca dei miei ragazzi e I librini del Cuccù; oggi Rowling (“Harry Potter”), Dahl (“La fabbrica di cioccolato”), Pullman (“Queste oscure materie”). Due editori diversi, anche per la fortuna di lungo corso che appartiene alla seconda e non alla prima. Tuttavia si può tracciare una storia parallela di due imprenditori del libro che cominciano l’attività nello stesso periodo (sul finire dell’Ottocento), nella stessa città (Firenze), con la stessa estrazione politica (socialista).
Giuseppe Nerbini cominciò come rivenditore di giornali a Firenze. Il primo volume che pubblicò nel 1897 con il suo marchio fu “La redenzione della donna nel socialismo” di Detree. Poi la ristampa a dispense dei discorsi politici di De Amicis. Fu nei primi anni del secolo successivo che Nerbini acquisì la sua fisionomia di casa editrice di intrattenimento e per l’infanzia, pur mantenendo il suo legame con l’ambiente socialista e quindi continuando a editare opuscoli e giornali con quella ispirazione politica. Nerbini era un tipo che ci sapeva fare e che aveva il non comune fiuto per i gusti della gente. Per cui, oltre ai classici fogliettoni (Sue, Hugo, Dumas, Balzac) inventò una collana ammiccante: Biblioteca galante illustrata. Calderone all’interno del quale trovavano spazio autori anonimi e classici come Boccaccio (“Decameron”) e Machiavelli (“La mandragola”). Tuttavia i volumi (che visti oggi appaiono opere per educande) suscitarono più di una volta la pruderie della polizia con relativi sequestri e perquisizioni. Ma anche i benpensanti del partito storsero il naso di fronte a quella “piccante” produzione. E fu proprio per questo che nel 1908 il Psi sottrasse a Nerbini la stampa dell’Avanti, che venne affidata a Giulio Tuzzi di Roma. Da quel momento seguì un declino dell’impresa che portò l’editore al fallimento e al processo nel 1914. Il figlio Mario (che fu fra le prime file del fascismo fiorentino) cambiò identità, anche politica, alla casa editrice e molti anni dopo si specializzò definitivamente in editore popolare di riviste e periodici per ragazzi. Nella storia dell’editoria, Nerbini occupa un posto di rilievo: Importatore in Italia di Topolino, prima che il celebre cartoon emigrasse in Mondadori forte di un contratto di esclusiva con la casa americana. Tuttavia, sotto le insegne dell’editore fiorentino, l’Italia conobbe personaggi di fumetto come Mandrake, Flash Gordon, L’uomo mascherato, Cino e Franco.
Quasi sulla stessa lunghezza d’onda, si mosse Adriano Salani, prima di mettersi in proprio con l’aiuto del figlio Ettore, operaio in svariate tipografie fiorentine. Il marchio stampò innumerevoli opuscoli con inni sacri, sciarade, canzonette, fatti di cronac,a pur non rinunciando ad autori come Dante, Tasso, Foscolo. Nel 1885 pubblicò per la prima volta in Italia “La capanna dello Zio Tom” di Stowe. E via di questo passo sino all’avvento del fascismo. Morto Ettore, nel ’37 gli succede alla guida dell’impresa il figlio Mario che si dedicò ai volumi cari al regime, come I piccoli libri della patria, e a testi religiosi. Raccontano Nicola Tranfaglia e Albertina Vittoria nella loro “Storia degli editori italiani” che “Mario Salani apportò miglioramenti sul piano tecnico e l’editrice si specializzò in argomenti religiosi: con l’importante e monumentale traduzione della Bibbia in dieci volumi, curata dal Pontificio istituto biblico”. Nel frattempo, la mitica Biblioteca dei miei ragazzi, con bellissime copertine illustrate, continuò a mietere successi. E, accanto a essa, anche la collana Grandi romanzi, genere rosa di cui Salani fu un indiscusso protagonista. Innumerevoli quelle per bambini, vere chicche dei collezionisti di oggi, come ad esempio I Librini del Cuccù. Piccoli libri, copertina cartonata e molto consistente, intagliata attorno alla figura frontale del personaggio del racconto e la retrocopertina che mostra la parte posteriore del personaggio. Furono pubblicati quaranta titoli. Uno più bello dell’altro.