Caso Meredith, testimonia il clochard Curatolo
28 Marzo 2009
di redazione
L’avvocato Giulia Bongiorno tira fuori un altro asso dalla manica nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher. La Bongiorno, che difende Raffaele Sollecito – accusato insieme ad Amanda Knox di aver ucciso Meredith -, ha giudicato fondamentale la testimonianza di Antonio Curatolo, il clochard che nell’udienza di oggi ha testimoniato di aver visto Sollecito e la Knox in Piazza Grimana a Perugia la notte dell’omicidio, scagionandoli, secondo il difensore di Sollecito.
Curatolo "sgretola l’ipotesi dell’accusa" ha detto la Bongiorno, "il processo è stato fatto perchè si ritiene che la notte del primo novembre Amanda e Raffaele erano in via della Pergola. Oggi un testimone non portato dalla difesa ha riferito che la notte del delitto questi ragazzi erano altrove. È oggettivo che c’ è una incompatibilità con l’ipotesi d’accusa».
In realtà Piazza Grimana non è lontana da Via della Pergola. E Curatolo ha spiegato: "Vivo da anni per strada nella zona di piazza Grimana. La sera del delitto stavo su una panchina a leggere l’Espresso. Fumavo una sigaretta e ho visto nei pressi del campo di basket (in Piazza Grimana, ndr) due ragazzi che discutevano tra loro. Lui ogni tanto andava alla ringhiera a guardare di sotto (verso via della Pergola, nadr)". Quando il pm Giuliano Mignini glielo ha chiesto, Curatolo ha riconosciuto in aula Raffaele e Amanda come "i due che guardavano con fare sospetto verso l’abitazione di via della Pergola".
Oggi è stato ascoltato anche il ricercatore Fabrizio Gioffredi, che ha sostenuto di aver visto Sollecito, la Knox e Rudi Guede "dalla casa di via della Pergola. La giovane americana indossava un cappotto lungo rosso". Sollecito ha reagito dicendo di non aver mai conosciuto in vita sua Guede. "Quel giorno ero altrove – ha detto il giovane – e verrà dimostrato dalla mia difesa".
L’ultima testimonianza è stata quella dell’albanese Hekuran Kokomani, che ha confermato di avere visto la Knox, Sollecito e Guede davanti alla casa dove abitava Meredith Kercher, anche se non ricorda se era il 31 ottobre o il giorno dopo. Secondo Kokomani, Raffaele e Amanda stringevano in mano un coltello. Giulia Bongiorno ha contestato duramente il teste, facendo riferimento alle sue contraddizioni con le versioni precedenti. "E’ un testimone giudicato inattendibile dal gup. Abbiamo avuto un continuo mutamento di dichiarazioni. Non si sa quando e a che ora avvengono i fatti e a volte li colloca in date in cui è impossibile si verifichino". Il processo va avanti.