Il Cav.: “Avanti con le grandi opere”. E sulla D’Addario: “Non sono un santo”
22 Luglio 2009
E’ un Berlusconi ottimista e ironico, quello che si presenta all’inaugurazione della Brebemi, l’autostrada diretta Brescia-Milano. Il premier ha parlato dei temi più caldi del momento e dei progetti del governo, dallo sviluppo delle infrastrutture agli aiuti destinati al Mezzogiorno, passando per la crisi e la situazione del sistema bancario in Italia. Ironizzando sul caso-D’Addario invece, il premier ha commentato così le registrazioni pubblicate da L’Espresso: "Non sono un santo, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica".
Il presidente del Consiglio si è detto sicuro di essere presente anche all’inaugurazione dell’autostrada fissata per il 31 dicembre del 2012, facendo intendere che il Governo avrà vita lunga: "Saremo ancora qui – ha detto sorridendo – come può fare l’Italia a fare a meno di noi?".
Poi è passato ai temi più caldi del momento. La crisi in primis, che secondo il Cav. "ormai si è sfogata; chi doveva fallire è fallito, chi aveva titoli e doveva perdere in Borsa ormai ha perso". Un occhio al presente e un pizzico d’ottimismo per il futuro: "Non dobbiamo avere paura della crisi, dobbiamo riprendere la vita normale andare in vacanza come sempre, ricominciare a far lavorare le imprese mantenendo la domanda come era prima della crisi perché così aiuteremo tutto il sistema a uscirne fuori". Da qui l’invito rivolto agli italiani affinché decidano per le vacanze in casa piuttosto che partire all’estero, un modo, "per mantenere alta la domanda in alcuni settori e anche questo può aiutare ad uscire dalla crisi".
Alle banche ha invece chiesto più coraggio e meno prudenza. Ricordando la promessa fatta quando ancora la crisi non mordeva l’economia reale – "nessuna banca fallirà" – Berlusconi ha detto: "Dobbiamo essere orgogliosi del sistema bancario italiano . Ricordo che con il presidente Sarkozy abbiamo fatto una battaglia con i Paesi dell’Est, gli ultimi convertiti al capitalismo, perchè intervenissero per salvare le loro banche. Poi ho avuto un incontro con l’amministrazione americana che ha stanziato 700 miliardi di dollari per le banche". Il premier ha tenuto a precisare che gli istituti di credito italiani hanno usufruito solo in minima parte dei 12 miliardi stanziati dal governo per la loro patrimonializzazione.
Poi il capitolo infrastrutture. Il presidente del Consiglio ha assicurato che sarà ripreso il progetto per il Ponte di Messina: "Abbiamo impiegato 5 anni di lavoro – ha detto – io con Gianni Letta e tutto il governo. Sono bastati 5 minuti per distruggerlo. Riprenderemo questo lavoro che andrà avanti insieme a tutte le altre opere che servono al nostro Paese". Presto, ha detto il premier, annunceremo i tempi per la sua realizzazione. Berlusconi ha quindi ribadito che non è vero che il governo è lontano dal Mezzogiorno: "Ci saranno grandi opere al Sud per 7 mld di euro con il mio impegno per l’apertura rapida dei cantieri. Mi impegnerò anche personalmente – ha detto Berlusconi – per la Salerno-Reggio Calabria".
Il Cavaliere, inoltre, si è impegnato a inaugurare 19 cantieri entro la fine dell’anno. "Credo che si debba seguire questo esempio e credo anche che come sta succedendo in altri casi si possono moltiplicare i cantieri facendoli diventare senza sosta, con i lavori che vanno avanti senza interruzioni con tre turni al giorno, in modo da ridurre i tempi per la realizzazione delle opere", ha affermato. Il premier ha tenuto ad avvertire che, in caso di contestazioni, potrebbero essere anche utilizzate le forze armate per difendere le grandi opere decise dalle istituzioni: "Lo Stato – ha spiegato – metterà a disposizione le forze armate per difendere le decisioni prese dalle istituzioni. Lo Stato deve fare lo Stato come ha fatto in Campania".
Poi l’Abruzzo. E l’annuncio secondo cui entro novembre 20mila senza tetto de L’Aquila avranno una casa: "Stiamo realizzando un miracolo. Realizzeremo 2.200 villette bellissime in 100 giorni, metteremo sotto un tetto sicuro in una casa antisismica dotata di tutte le necessità 20mila persone che hanno perso la loro casa. Questo è un miracolo perché in Cina, dove c’è stato un terremoto, sono ancora nelle tendopoli e nelle baraccopoli", ha sottolineato.
I fatti prima di tutto. Ma nell’intervento del Presidente del Consiglio non è mancata l'(auto)ironia. Berlusconi è partito da una parola utilizzata dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni: "Il presidente a vita della Lombardia – ha detto Berlusconi – ha usato per descrivere il territorio la parola antropizzato. Non è una bella parola. Ci sono un sacco di belle figliole e di imprenditori". Sono scattati gli applausi e allora Berlusconi ha proseguito: "Io non sono un santo, lo avete capito, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica". Una battuta indirizzata prioprio a loro, nel giorno in cui il Gruppo l’Espresso ha depositato presso il Tribunale di Milano un esposto (per diffamazione, abuso d’ufficio e violazione della disciplina in materia di market abuse, concorrenza sleale e boicottaggio) nei confronti del Presidente del Consiglio per le dichiarazioni rese lo scorso 13 giugno. "Berlusconi aveva accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo aveva istigato gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari", si legge nella nota diffusa dal gruppo.
L’Espresso, c’è da giurarci, continuerà la battaglia mediatica (e non) nei confronti di Berlusconi; il Tribunale esaminerà, certamente in tempi strettissimi, l’esposto; il Governo, lo ha promesso agli italiani, continuerà la politica del fare.